PALERMO – Controlli a tappeto per chi guida parlando al telefonino o sotto l’effetto di alcolici e stupefacenti, ma anche passi in avanti sul fronte dell’innovazione con comunicazioni radio criptate e kit all’avanguardia. “La Polizia municipale di Palermo si occupa di tante cose pur avendo carenze d’organico – dice il comandante Vincenzo Messina – e se qualcuno pensa che vogliamo fare cassa, si sbaglia di grosso”.
Comandante, la tragica morte di Tania Valguarnera ha fatto tornare d’attualità lo scarso rispetto del Codice della Strada da parte dei palermitani. Che dimensioni ha questo fenomeno? Come sono i palermitani al volante?
“Le contestazioni che eleviamo sono il ritratto di come si comporta il palermitano al volante: nel 2014 abbiamo rilevato quasi 91mila eccessi di velocità, ovvero quasi una vettura in circolazione su tre; quasi 13 mila occupazioni di strisce pedonali, 80 persone colte in stato di ebbrezza, in 19 sono scappati all’alt, 1.215 punti decurtati. Questi dati forniscono un’idea di quello che facciamo noi e di quello che fanno alcuni guidatori, del loro rispetto di regole che sono necessarie in una società civile”.
Come pensate di contrastare un fenomeno sempre più pericoloso per i pedoni?
“Potenzieremo i controlli che riguardano la verifica dello stato di ebbrezza o dell’uso di sostanze stupefacenti. Con l’amministrazione comunale stiamo lavorando in maniera serrata per arrivare a utilizzare i proventi delle contravvenzioni per progetti di sicurezza stradale: siamo un po’ in ritardo, finora non è stato fatto, ma porremo rimedio”.
E per chi guida col telefonino in mano?
“Riprenderemo anche questo controlli, nonostante i rischi legati alle contestazioni di fronte al Giudice di Pace per la mancata contestazione immediata. Rischi che ci espongono alla condanna alle spese in caso di soccombenza, ma questo non ci ferma. Per adesso abbiamo 2 pattuglie dedicate a questo servizio che devono contestare la violazione al trasgressore fermandolo per strada, ma diventeranno di più”.
Qualcuno vi accusa di volere solo far cassa, anche grazie ai nuovi autovelox in viale Regione siciliana…
“E’ una tesi che respingo categoricamente, se in viale Regione siamo passati da 13 morti a 2 è proprio grazie ai nostri controlli”.
Quando verranno attivati i nuovi autovelox?
“Da fine giugno e stiamo lavorando per azionarne altri due sempre a ridosso dell’estate all’altezza di via Principe di Paternò. Se non dicessimo dove li piazziamo, allora significherebbe volere fare cassa: ma se il guidatore sa che c’è un controllo, viene avvisato e comunque sceglie di infrangere le regole, è lui a voler regalare soldi al Comune. Forse gli autovelox disturbano i piloti del fine settimana, ma per le gare ci sono gli appositi circuiti”.
Un’altra critica che vi viene rivolta è quella di usare la carenza d’organico come una scusa…
“Non è una scusa nè cerchiamo alibi, però il fatto che siamo sotto organico è innegabile, anche per via dei continui pensionamenti. Nonostante questo, i controlli sono in costante aumento”.
In settimana avete annunciato l’arrivo di due nuovi kit per il controllo in tempo reale dei documenti del guidatore. Come funzionerà il sistema?
“Se l’agente ha il sospetto che ci sia qualcosa che non va, ovvero che il documento non sia originale, inserisce i dati in un tablet, fa una scansione con una telecamera per l’analisi della filigrana ed è in grado di collegarsi a una banca dati comune ai corpi di Polizia municipale di altre città italiane come Torino, Milano, Venezia, Roma o Piacenza: se la persona è stata fermata altrove, si fa un controllo incrociato. Il tutto a costo zero, grazie ai contributi europei. Potremo controllare la carta d’identità, la patente, il passaporto, il tagliando assicurativo anche se su quest’ultimo già agivamo. Un altro sistema che stiamo mettendo a punto prevede due pattuglie a una distanza di 500 metri: la prima segna la targa di un’auto e la seconda è in grado di fermarla subito se risultano irregolarità sull’assicurazione o la revisione”.
Insomma, vi state mettendo al passo con i tempi…
“Abbiamo istituito un ufficio che ha il compito di cercare finanziamenti extracomunali: saremo il primo corpo di polizia del Sud Italia, per esempio, ad avere un sistema radio digitale di tipo militare che funziona in maniera criptata e che non subisce interruzioni nemmeno in caso di calamità naturali. Ce l’hanno, oltre a noi, solo Roma, Milano e Torino. Al nostro interno ci sono professionalità che vanno valorizzate, l’innovazione tecnologica del resto era ferma da anni. La Polizia Municipale si deve modernizzare e rinnovare come tutte le strutture, questo è un obiettivo primario. Non siamo più i vigili urbani dell’epoca di Alberto Sordi, le professionalità ci sono, si tratta solo di incentivarle e motivarle. Però una cosa vorrei precisarla”.
Prego…
“I cittadini ci conoscono solo per multe e viabilità, ma in realtà facciamo molte altre cose: tanti non sanno che abbiamo fatto dei corsi di formazione per la prima assistenza nei casi di stalking. Noi siamo una polizia del territorio e ci occupiamo di quasi tutto: edilizia, inquinamento, beni culturali, diritti degli animali, tributi locali, polizia amministrativa, abbandono di minori, evasione scolastica, trasporto dei farmaci, educazione ambientale e stradale, tanto per citarne alcuni. Cose che hanno conseguenze dirette sulla vita dei cittadini. Vi faccio un esempio: abbiamo fermato una persona che trasportava l’insulina, anziché a una temperatura di 3 gradi, in un bauletto sotto il sole, il che rendeva il medicinale inefficace. Inoltre stiamo sviluppando il progetto ‘un poliziotto per disabile’, perché anche l’approccio con il diversamente abile deve essere svolto con professionalità”.