Non dubitiamo del cuore e delle emozioni di Raffaele Lombardo. Dietro il politico c’è una persona col suo bagaglio di normale o acuta sensibilità. E siamo sicuri che l’uomo Raffaele (come del resto il sindaco di Messina) avrà sofferto per le vite distrutte dall’alluvione. Come tutti. Quale allegria tellurica, dunque, si propaga dallo scatto che offriamo ai nostri lettori? Non quella del cinismo, ci mettiamo la mano sul fuoco.
Ma le reazioni di un politico non possono misurarsi e ricevere un giudizio nello stesso perimetro riservato ai comuni cittadini. Onori e oneri. L’immagine offerta da un governatore deve essere sempre vigilata e sostenuta da una convinta responsabilità. Perfino il suo corpo nella sua interezza, i suoi gesti scomponibili, la sua bocca, i suoi occhi e la sua postura sono strumenti al servizio della collettività. L’immagine del politico, leader ai massimi livelli, è lo specchio in cui il popolo ha scelto di specchiarsi. Risponde a un vincolo. Ecco perchè è lecito aspettarsi che quel corpo – almeno nelle occasioni solenni – sia sintonizzato su frequenze pubbliche e rappresenti il sentire diffuso. Quella risata tra le macerie che tradisce il cuore sanguinante dell’uomo Raffaele, attenta anche al cordoglio sobrio manifestato, con parole e opere, dal politico Lombardo.
Nessuna protervia, nessuna cattiveria, nessuno sbeffeggiamento. Non è questo il senso della foto che abbiamo pubblicato. Solo un inciampo che non rende giustizia né a Raffaele, né a Lombardo.
Ps. Adesso circola la voce che la foto sia un abile montaggio, almeno è la tesi sostenuta dalla Regione con una nota. Noi abbiamo controllato, fin dove possibile e tendiamo a escludere l’ipotesi del fotomontaggio. Nel caso, ne daremo puntualmente conto.