Quella angosciante foto di insieme - Live Sicilia

Quella angosciante foto di insieme

Governo e dintorni
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(rp) Non basta calcolare singolarmente le sottrazioni inferte al senso comune della decenza e alla sana concretezza della vita di tutti i giorni. Né bastano i saltuari squilli di tromba, lo scricchiolio isolato, il diroccamento momentaneo di un  caposaldo delle istituzioni pubbliche via l’altro. E’ lecito scattare una foto d’insieme per riprendere l’epoca lombardiana, mutata e identica nelle diverse strutture che ha escogitato per sopravvivere. Non varranno, per addolcire il ritratto, né l’indulgenza che si deve alle cose giovani, né la lamentela dei nocchieri. L’epos Raffaelita non è più di nuovo conio. L’uomo politico che l’ha mediaticamente incarnato non è mai stato un garzone fresco del potere. Ma adesso perfino la sua era di amministratore unico della Sicilia ha un’età consistente che non permette alibi. Non sono plausibili nemmeno le lacrime dei teorici del “Non ci lasciano lavorare”. Un governo è tale se regge le sorti del suo popolo con senso di responsabilità e coraggio.

La somma algebrica dei riflessi ci offre l’ombra di una Sicilia sconfortata e sconfortante, avviluppata al suo destino di sottosviluppo e marginalità. Se osserviamo i lineamenti del dolore con la lente di ingrandimento della cronaca, il dato salta all’occhio. Il governo del presunto rinnovamento ha fallito. Le tensioni sociali tracimano. La formazione è un campo di battaglia. La sanità è una lumaca, sulla cui gobba si intrecciano scandali e fraintendimenti. La moralità del Parlamento siciliano è svilita dai risvolti penali e dallo squallore complessivo ascrivibile ai suoi protagonisti. Il governatore è gravato da un’inchiesta e nel modo peggiore. Nei corridoi della Procura di Catania, a quanto pare, stanno tirando la sua tunica da una parte e dall’altra. Qualunque sia il lembo superstite non sarà facile smacchiarlo e dimenticare le ditate equivoche che sporcano la fedina politica di Raffaele Lombardo. La foto d’insieme tratteggia la pena di una terra mal vissuta e mal comandata. E ci sono i fatti, piantati come chiodi nel costato delle persone, a dimostrarlo. Ma se qualcuno vuole ancora gridare alla luna e trattare da infedeli coloro che pensano che questo non sia il migliore dei mondi possibili, si accomodi pure. Sappia però che la realtà segue il sentiero opposto.


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