”I conducenti devono essere in grado di mettersi alla guida in perfetto stato, senza superare limiti di velocita’ e attuando tutte le manovre di sicurezza necessarie. La prudenza e’ viaggiare avendo il controllo del mezzo e in condizioni psicofisiche ottime”. Era l’appello lanciato appena cinque giorni fa, nello studio dell’emittente televisiva privata Tgs, da Giovanni Messina, il comandante della Polstrada di Palermomorto la scorsa notte, assieme al padre, nel violento scontro, lungo la statale Porto Empedocle-Caltanissetta, tra la sua auto e una Bmw 120, a bordo della quale c’erano due giovani, anche loro deceduti. ”L’uomo, la strada e il veicolo – aveva detto Giovanni Messina – sono i tre fattori che intervengono in un incidente, ma e’ la persona cio’ che prevale”. ”Gli scontri – aveva aggiunto – dipendono da un problema di cultura della sicurezza stradale. Dobbiamo acquisire la consapevolezza che le regole vanno rispettate, non solo per evitare le pesantissime sanzioni ma soprattutto per tutelare i valori universali della vita e della propria identita”’. Il comandante della Polstrada parlava anche di ”strade siciliane vecchie e non in grado di sostenere il traffico di oggi” e riteneva che il nuovo codice della strada ”serve ad elevare gli standard di sicurezza per i mezzi in circolazione”.
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