La differenza tra gli uomini e i topi sta nella consapevolezza della fogna. I secondi sanno dove si trovano. Giova ricordarlo, ogni tanto. I topi scelgono la fogna perché li protegge e gli dà da mangiare. Non credono di essere buoni a tutto, idonei a qualunque tipo di vita e chi, tra essi, si lascia tentare di frequentare il mondo che non gli compete spesso ce la lascia la vita, come per una pena capitale che punisce la superbia di volere essere altro da sé. Sono, i topi, consapevoli che la fogna è il loro mondo e lì stanno. E’ la loro sapienza.
Molti uomini, invece, si sentono buoni a tutto, non sanno che cosa non possono o non devono. Pirandello la chiama lanterninosofia, cioè: per gli uomini tutto il mondo è in quel po’ che riescono a illuminare con la propria lanterna. Il resto, poiché non lo vedono, non lo ritengono esistente. Privi della facoltà di conoscere i propri confini, si avventurano là dove non sono idonei a stare per mancanza di caratteristiche. E poiché vi sopravvivono perché nessuno li prende a scopate serie, non si accorgono d’essere come pesci fuor d’acqua o topi fuori dalla fogna. E’ la loro insipienza.
Perché lui sì ed io no? Io a volte sono tormentato da questa domanda e di conseguenza attendo d’essere convocato in squadra da Prandelli. Però, forse non ho l’età giusta, il talento e forse ho anche un po’ di pancia… mah, forse non sono idoneo alla Nazionale di calcio. E nella Nazionale dei giudizi? Beh, lì siamo buoni tutti. Non foss’altro perché abbiamo le parole per esprimerli e perché… siamo d’accordo, con noi soprattutto e con tanti altri.
Quindi su qualunque argomento siamo certi di potere dire autorevolmente la nostra. Sì, siamo certamente autorevoli e quindi sui giudizi possiamo far parte della Nazionale. Anche se. Anche se rischiamo di non saper distinguere l’ingresso in campo da quello in una fogna. Scambiamoci gli auguri.