Quell'uomo torturato e bruciato nel forno, Fontana: "I pentiti mentono"

Uomo ucciso e bruciato nel forno, Fontana: “I pentiti mentono”

Il dichiarante dell'Acquasanta contro Vito Galatolo e Francesco Onorato

PALERMO – “I mafiosi, che già sono vigliacchi suo, e che devono collaborare e dicono bugie, secondo me sono più vigliacchi dei primi”. Sono le parole di Gaetano Fontana, che al momento è solo un dichiarante.

“Onorato e Galatolo mentono”

Il boss dell’Acquasanta se la prende in particolare con Francesco Onorato e Vito Galatolo. In alcuni passaggi dei suoi verbali li sfida in una sorta di confronto a distanza. La sua verità contro quella di due collaboratori di giustizia la cui credibilità è stata riscontrata in tanti processi.

Il pusher ucciso

Fontana lo scorso ottobre ha confessato di avere partecipato, quando era sedicenne, all’omicidio di Francesco Paolo Gaeta, insieme ad Angelo Fontana: “… io portavo la macchina, Fontana Angelo è sceso, quando Gaeta arrivò e posteggiò la macchina gli ha aperto lo sportello, gli ha sparato quattro colpi in testa, è venuto di nuovo in macchina e ce ne siamo andati”.

Il dichiarante punta il dito contro Francesco Onorato: “... ha detto sempre una bugia su questa cosa, ha mentito sempre non c’è mai stato… allora io mi ricordo l’omicidio, tutti i dettagli perché purtroppo ad onor del vero l’ho commesso e mi dispiace perché era un bravo ragazzo Paolo Gaeta, Onorato Francesco ha detto che Vito Galatolo, che oggi è il collaboratore di giustizia, all’epoca si trovava in macchina con lui che gli facevano la staffetta, dico oggi Vito Galatolo è collaboratore giustizia ma l’ha detto che Gaetano non l’ha fatto e che Onorato non c’era nell’omicidio…”.

“Lui ha ucciso il nipote…”

E non è il solo omicidio di cui Fontana dice di conoscere la verità. Vito Galatolo ha spiegato in passato che “la mente è il fratello Gaetano che li gestisce e gli fa fare tutto sto danno… lui ha ucciso il nipote di.. Onorato… Agostino… prima con le mani poi gli ha sparato in testa, sparato però… c’ha tutto… quando lui scende a Palermo tremano tutti perché lo sanno che chi è che sbaglia paga…”.

Sul punto Onorato dissente e si tira fuori dal delitto: “Ho letto sul giornale che Vito Galatolo a me mi accusava anche di un omicidio, siccome non ho mai fatto a parte questo non ho mai fatto altro omicidi di mafia… l’ha detto che la scomparsa dell’uccellaio Noto, la scomparsa dell’uccellaio che è stato strangolato perché dice che aveva fatto la appartamento a Vincenzo Galatolo e l’aveva strangolato insieme a Galatolo Angelo, l’ha detto calato Vito che non è vero?”.

Il killer di Lima

Francesco Onorato era un killer di Salvatore Biondino, boss di Resuttana e fedelissimo di Totò Riina con il quale fu arrestato il 15 gennaio del ’93. Si è accusato di oltre quaranta omicidi, tra i quali quello dell’eurodeputato Salvo Lima. Onorato ha raccontato che di molte delle persone ammazzate non c’è più traccia perché furono cremate nel forno di “Tatuneddu” Salvatore Liga.

Torturato e strangolato

Noto fu ucciso perché su di lui cadde il sospetto che avesse rubato a casa di un parente del boss Vincenzo Galatolo. Fu torturato, strangolato e bruciato “nella villa di Salvatore Liga che ci attendeva e che già aveva preparato il fuoco dell’ inceneritore dove il cadavere di Noto fu bruciato”. Si tratta della stessa sorte toccata al maresciallo delle guardie penitenziarie Calogero Di Bona.

Infine Fontana racconta di un particolare del 2018. Riferisce di avere visto Onorato, prima da solo e poi in compagnia di un altro collaboratore di giustizia, Francesco Di Carlo (deceduto l’anno scorso per alcune complicazione dovute al Covid), davanti alla sua gioielleria a Milano. Si dice sicuro che “vuole farmi del male, non frequento più il negozio, non frequento più il bar e cerco di tenermi un po’ lontano dalla zona”.

Ed è altrettanto sicuro che “cerca Giovanni (il fratello Giovanni Fontana) perché Giovanni è stato imputato per l’omicidio del nipote del nipote Agostino”. Secondo Fontana, Onorato si vorrebbe vendicare.


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