CATANIA – La “prima puntata” della campagna informativa della Polizia di Stato “Questo non è Amore” presso la sede centrale del Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei si è positivamente conclusa: nella Giornata dedicata alla Donna, grazie all’invito del Dirigente Scolastico Gabriella Chisari che ha fortemente voluto l’evento all’interno dell’Istituto, gli studenti liceali hanno incontrato il Questore Alberto Francini che ha intrattenuto brevemente i giovani uditori sui temi dell’importanza della figura femminile nel mondo del lavoro. Non è la prima volta che la Polizia di Stato entra nelle scuole per parlare ai giovani, ma quello del Questore di Catania è stato un modo nuovo e diverso di approcciarsi alla tematica della violenza di genere, perché ha, prima di tutto, posto l’accento sull’aspetto valoriale della donna in quei contesti che – pur nativamente di dominio prettamente maschile – si sono arricchiti della valenza intellettuale, culturale e organizzativa delle donne: un esempio per tutti la Polizia di Stato.
Una scelta non casuale, quella della scuola che, anche grazie alla collaborazione della dirigenza scolastica, si è posta come scopo quello di raggiungere una nuova consapevolezza nei rapporti umani che non può che partire dai giovani, ai quali è affidato il compito del cambiamento di rotta per approdare, finalmente, alla cultura del “Rispetto”.
A seguire, l’introduzione all’universo legale e giudiziario che tutela l’integrità psicofisica delle donne vittime della violenza, riservando ai “carnefici” una serie di misure di prevenzione e cautelari che culminano con la reclusione in carcere. Gli aspetti psicologici attinenti al fenomeno e le “misure di sicurezza” adottate nei confronti delle vittime di violenza di genere, sono stati gli argomenti che hanno chiuso la breve conferenza.
Grande affluenza e curiosità, ma anche tanta attenzione, nei pressi del Camper, dove i poliziotti dell’Ufficio Stalking e dell’Ufficio Relazioni Esterne della Questura hanno illustrato ai giovani i pericoli della sottovalutazione, se non addirittura dell’indifferenza, di quei segnali che possono indicare un’indole deviata dalla violenza o dallo spirito di prevaricazione e che trovano conclamazione proprio nel fenomeno dello stalking.
Ai ragazzi, incuriositi anche dall’inusuale mezzo che la Questura ha utilizzato come “polo d’attrazione”, è stato spiegato come individuare, tra le pieghe di tutti quegli atteggiamenti che si spacciano per “amichevoli scherzi” o “schermaglie amorose”, i semi velenosi della violenza psicologica: percosse dell’anima che non lasciano lividi ma che possono sfociare in eclatanti tragedie o, il più delle volte, in un silenzioso e personale turbamento.
Tante le domande e, ancor di più, i selfie, tra i visi seri e interessati dei tanti studenti che si sono compenetrati nell’argomento; e non sono mancati inattesi ospiti: dalla Polonia, infatti, a Catania per uno scambio culturale, alcuni giovani del Liceo Dąbrowski di Varsavia, hanno dato un colore d’internazionalità al lavoro dei poliziotti.
La replica domani, presso la Sede Succursale del Galileo Galilei.