AGRIGENTO – Sarà una perizia psichiatrica a fare luce sulla capacità di intendere e volere di Salvatore Sedita, il 34enne di Racalmuto che ha confessato di avere ucciso, lo scorso 13 dicembre, nell’appartamento di viale Livatino, i genitori Giuseppe Sedita e Rosa Sardo di 66 e 62 anni. Il massacro, con 47 colpi di mannaia, secondo quanto avrebbe accertato l’autopsia sarebbe stato preceduto da altre aggressioni e minacce tanto che la Procura di Agrigento gli contesta pure l’accusa di maltrattamenti.
Il gip di Agrigento, Francesco Provenzano, come richiesto dal procuratore reggente Salvatore Vella e dal pm Gloria Andreoli, ha disposto un incidente probatorio per fare luce sulla capacità di intendere e volere e sull’effettiva portata dei problemi mentali dell’indagato che erano noti a tutti ma sui quali, anche secondo quanto sostenuto dallo stesso gip, non sarebbe stato fatto abbastanza. Il 18 gennaio sarà conferito l’incarico allo psichiatra Lorenzo Messina. L’accertamento sulle capacità di intendere e di volere avverrà nell’ambito di un incidente probatorio nel quale sia il difensore dell’indagato, l’avvocato Ninni Giardina, che i legali Giuseppe Contato e Giuseppe Zucchetto, che assistono i familiari delle vittime indicati come “parti offese”, potranno partecipare nominando un consulente e, in ogni caso, interrogando in aula lo psichiatra incaricato dal giudice. Lo stesso gip, dopo l’interrogatorio, ha disposto il ricovero dell’indagato nella sezione psichiatrica del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto.