PALERMO – “Non avevo dubbi sul fatto che avremmo ritrovato l’unità. Abbiamo allenato tutti i muscoli ora siamo pronti a fare un grande lavoro”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, accolto con un applauso dai delegati dell’Assemblea regionale del Pd, riunita a Palermo per un’analisi politica dopo l’accordo di coalizione che ha portato alla nascita del Crocetta ter. “Alla fine della prossima settimana, al rientro dal Qatar – aggiunge Crocetta all’Ansa – convochero’ la giunta per definire le linee programmatiche e sottoporle alla coalizione”.
“Ho in mente – ha aggiunto Crocetta – grandi provvedimenti di tipo amministrativo, ma preferisco non annunciarli. Ma vedrete, sanno dirompenti. L’assessore all’Economia presenterà la prossima settimana il Documento di programmazione economico e finanziario – ha annunciato il governatore – questo ci permetterà di accelerare il percorso del bilancio di previsione e della legge di stabilità. Sulle riforme la penso come Renzi, chi ci starà bene altrimenti andrò avanti. Sono aperto al confronto, ma no ai tavoli infiniti”.
“Con la nascita del nuovo governo Crocetta chiudiamo un lungo periodo faticoso segnato da un duro scontro al nostro interno e apriamo una nuova fase politica: il Pd oggi ha sulle spalle una responsabilità più grande”. Lo ha detto il segretario siciliano del Pd, Fausto Raciti, aprendo l’assemblea regionale dei democratici, in corso a Palermo. “Abbiamo vissuto mesi in una battaglia profondamente politica, non per questioni correntizie o posizionamenti per posti al sole ma per visioni di analisi differenti rispetto alle risposte del Crocetta bis – ha aggiunto Raciti – Dentro questa contrapposizione oggi invece registriamo un punto di svolta significativo, quel governo su cui ci siamo divisi non c’è più, è stato azzerato e questo ha permesso di aprire una nuova fase. Questa è una vittoria di tutto il Pd e del presidente della Regione”. E ha sgomberato il campo da eventuali equivoci: “attenzione a interpretare la situazione che abbiamo davanti come uno scontro sotterraneo, non è questo lo spirito. Abbiamo un governo di alto profilo e di profonda legittimazione politica”, ha concluso.
Ma non mancano le voci critiche. E’ il caso di Tonino Russo: “Temo – ha detto – i toni trionfalistici rispetto alla nascita del nuovo governo. Personalmente non lo ritengo né di alto profilo né di svolta. Di certo non è il governo politico che fino alla vigilia pretendevamo. Invece, purtroppo, è stato consentito che il veto alla partecipazione politica del Pd, si estendesse dai deputati a tutti i suoi dirigenti. Non mi pare sia stato un gran successo.
Inoltre, credo che dopo il ‘governo della rivoluzione’ dell’ottobre 2012 serva una perestrojka che rimuova le macerie lasciate dal Crocetta del ‘pacchetto tsunami’ e dal Crocetta bis. Mi auguro, quindi, che il Pd possa costruire un ‘pacchetto democratico’ di cose da fare e rappresentare davvero una profonda discontinuità. Altrimenti, quella messa in atto, – ha concluso – sarà stata solo la vana speranza di una politica di ‘riduzione del danno'”