PALERMO – Oltre un anno di attesa, solo pochi giorni di preavviso. Il concorso indetto dalla Rai per l’assunzione di cento giornalisti fa discutere. L’appuntamento con la prima prova per i cinquemila aspiranti è fissato per il primo luglio a Bastia Umbra, località decisamente poco conosciuta, a pochi chilometri da Perugia. A dare voce ai malumori della categoria è il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, che ha definito la vicenda “una intollerabile vergogna. La Rai aveva indetto questo concorso – spiega – fissando termini per la presentazione delle domande ad aprile 2014. Da allora un trionfo di silenzi”. Fino a ieri, quando i cinquemila iscritti hanno ricevuto una e-mail di convocazione. “Ventidue giorni di preavviso dopo un arrogante silenzio durato 13 mesi e più – è il commento di Iacopino -. E’ stata inutile, in questi mesi, ogni richiesta di chiarimento o di semplice informazione”.
Nel mirino delle critiche anche la stessa sede scelta dall’azienda pubblica per ospitare il concorso, “cittadina importante nella quale ci sono 11 strutture alberghiere (alcuni piccoli agriturismo) con le stanze già occupate al 57 per cento – scrive ironicamente il presidente dell’Ordine dei giornalisti -. E’ stata fatta una gara senza preoccuparsi minimamente dei problemi dei partecipanti. Non era difficile né impossibile inserire condizioni che li tutelassero. Tutti dovranno avere una macchina a disposizione. Tutti dovranno mettere significativamente le mani al portafogli per trovare una sistemazione in albergo”.
Ma secondo Iacopino c’è di più. “Dalle mail che i colleghi mi mandano – spiega – emerge un problema non secondario. Quella di Bastia potrebbe perfino non essere la prima selezione. Una convocazione con tempi così ristretti, in un luogo che non è facilissimo da raggiungere (pensate a chi parte da Palermo o da Trento o da dove volete voi che non sia Perugia e dintorni) comporterà con certezza molte rinunce. Non sono in grado di affermare che anche questo sia passato dalla mente degli organizzatori. Né che si possano essere preoccupati di qualcuno che attorno a fine giugno-primi di luglio riesce a strappare un qualche contratto di sostituzione. Ho già investito della questione il presidente della commissione di Vigilanza, Roberto Fico – conclude Iacopino -. Ma credo che il governo non possa stare in silenzio mentre si passa sopra i sogni e le speranze di migliaia di giornalisti. E annoterò, per arricchire il lungo registro di mille significative complicità, i silenzi davanti ad una decisione che trovo, ripeto, vergognosa”.
Critiche alle quali ha provato a rispondere il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani. “Pur consapevole del parziale disagio creato ai candidati per la logistica e il preavviso di venti giorni, comunque determinato dalla natura giuridica della Rai che la costringe anche per queste cose a fare bandi di gara – ha spiegato all’AdnKronos – non vorrei che si perdesse di vista la vera notizia: la selezione pubblica per l’accesso in Rai che parte in un mercato editoriale asfittico in cui sono all’ordine del giorno prepensionamenti, cassaintegrazioni e licenziamenti, e dove c’è un’azienda, come il servizio pubblico, che programma assunzioni. E lo fa con una selezione pubblica quindi in maniera trasparente e meritocratica, così come da sempre chiesto dall’Usigrai”.