“La Fiat ha ricevuto miliardi da parte dello Stato e della Regione siciliana in termini di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a tasso agevolato, nonché di commesse pubbliche, oltre che di incentivi fiscali e di ecoincentivi. Visto che tutto ciò non è bastato e non è sufficiente per mantenere aperto lo stabilimento di Termini Imerese, mantenendo i posti di lavoro, bisogna ricambiare la Fiat con la stessa moneta, invitando i siciliani a non acquistare automobili, camion, trattori, locomotive, mezzi industriali di produzione del gruppo Fiat”. Lo dice l’esponente del Pdl, Raoul Russo, assessore alle Politiche Sociali del comune di Palermo. “L’embargo popolare – continua – dev’ essere allargato anche ai prodotti riconducibili al gruppo Fiat, per esempio, nel campo dell’editoria, banche e finanza, dismettere eventuali titoli azionari e partecipazione a fondi che possano identificarsi col gruppo torinese, ritirare i loro risparmi e chiudere i rapporti con gli istituti bancari che hanno Fiat fra gli azionisti. “Marchionne dovrà portarsi indietro – conclude – ogni singolo pezzo dello stabilimento, bonificare il sito secondo le normative ambientali, e rifondere i danni ambientali, sociali e, soprattutto, culturali che ha provocato al popolo siciliano”.
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