La mancata rapina al Country | "Lo scricchiamo, gli leviamo i soldi" - Live Sicilia

La mancata rapina al Country | “Lo scricchiamo, gli leviamo i soldi”

L'inchiesta Apocalisse, che ha azzerato i clan mafiosi da Resuttana a San Lorenzo, svela il piano di Domenico Palazzotto: rubare con la violenza l'incasso della nota discoteca. L'arrivo degli "sbirri" fece saltare il colpo. Era il 2012.

Palermo - Operazione Apocalisse
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PALERMO – Il commando era pronto a entrare in azione. Obiettivo: l’incasso della discoteca Country Club. Ed era un commando disposto a tutto: “Una testata nella faccia gli do e lo scricchio tutto… deve svenire… non deve capire niente… a questo gli deve sembrare di più tentato omicidio e no che gli voglio levare i soldi ti giuro vero”.

Nel mirino di Domenico Palazzotto, uno dei 91 arrestati del blitz antimafia Apocalisse, era finito l’ex gestore (nel frattempo è, infatti, cambiato) della nota discoteca di via Dell’Olimpo. La vicenda è stata monitorata fra ottobre 2012 e gennaio 2013. Palazzotto, uomo forte all’Arenella assieme al cugino Gregorio, è stato intercettato mentre parlava con due uomini rimasti ignoti: “Noi altri lo blocchiamo appena lui va per salire nella macchina… noi altri ci atterriamo… lo scricchiamo tutto gli leviamo i soldi e ce ne andiamo… levagli il telefonino e la chiave della macchina…”. I più fiduciosi parlavano di “trenta, quaranta mila euro”. Secondo Palazzotto, ci si doveva accontentare di “qualhe deici mila”.

Oltre alla voglia di fare il colpaccio, Palazzotto avrebbe nutrito rancore nei confronti del gestore che descriveva come una persona giovane. Fra i due, in passato, c’era stato un acceso scontro all’ingresso del locale. Palazzotto aveva lavorato alle sue dipendenze come buttafuori. Erano arrivati alle mani “perché non mi voleva a lavorare… perché gli stavo scannando un organizzatore suo…”.

Palazzotto programmava i dettagli: “Voi altri a due secondi entrate di nuovo là dentro… fino alle cinque e mezza… le sei ne abbiamo da ballare… questo giubbotto te lo devi levare… è troppo colorito questo giubbotto…”. L’importante era agire “…a viso scoperto no… una sciarpa… un cappellino…ci mettiamo qualche cosa per… io ce l’ho a casa da metterceli…”. Palazzotto ha avuto tempo e modo di studiare le abitudini del bersaglio. Poi, però, quando tutto sembrava pronto ecco l’imprevisto che non si aspettavano: “… ci sono pure gli sbirri là davanti… che minchia fai vieni là con la cosa e… fai con gli sbirri là davanti… ora capace che se ne vanno…voi altri dovete essere sicuri non è che se… senza che uno non è sicuro non dovete fare niente, se voi altri siete sicuri…”.

Bisognava desistere, almeno per quella sera: “No, non posso girare perché poi c’è il posto di blocco… siamo senza assicurazione, una bottiglia di benzina ho qua dentro…”. Meglio non rischiare visto che uno dei due non identificati era stato appena scarcerato: “…a me se mi prendono non esco più, sono uscito l’altro giorno dall’Ucciardone…”.

Essere prudenti, però, non voleva dire rinunciare: “… ora ci andiamo a cambiare… si basta che si fa il lavoro… se non si può certo non si fa, però… certo ma neanche se ci sono gli sbirri là davanti… mi devo fare arrestare è giusto?…”. E se fossero intervenuti i buttafuori? “… se arriva qualcuno gli dici: ‘Vedi che sono… sono amico… amico vostro’ che loro lo capiscono…gli dici: ‘… che vi dovete fare i fatti vostri’… no, non reagisce nessuno… perché già… già sono avvisati…” . E tornava a programmare: “… ora partiamo subito per la Marinella… prendiamo i caschi.. non ve li levate i caschi… lui sta venendo e io gli mollo subito una testata nella faccia… calci… lo disintegro tutto gli levo i soldi e gli sputo pure nella faccia… se ci riesce ci beviamo pure due bottiglie di champagne”. Niente da fare, il colpo quella sera saltò.

Il 31 gennaio 2013 Palazzotto voleva riprovarci, cercando di coinvolgere Giovanni Beone, arrestato successivamente per rapina e sequestro di persona:“… Giova’ c’è un lavoretto da fare… di sabato sera… è il proprietario di un locale… il proprietario di un locale… si prende tutti i soldi della serata e se li porta a casa… Giova’… dove c’è il Country… il Country…la serata là finisce alle quattro con la mattinata, il tempo che lui si fa i conti… cose… si fanno le quattro e mezza… questo orario hai capito?… una Smart bianca… e lo va a lasciare a casa… un picciotto che è amico mio… che è a tipo responsabile della sicurezza…”. Beone suggeriva: “… noi altri ci facciamo trovare dentro la scala… quello lo lascia e se ne va… e noi altri ce lo inghiottiamo…”. Anche quel colpo, però, rimase solo programmato.


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