"Pronti alle nomine dei manager | E in sanità si tornerà ad assumere" - Live Sicilia

“Pronti alle nomine dei manager | E in sanità si tornerà ad assumere”

L'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza

L'assessore alla Salute Ruggero Razza: "Rete ospedaliera all'esame di Roma, non è escluso che facciano qualche appunto".

Nomine dei manager, rete ospedaliera, concorsi per i medici, trasformazione del 118. Dal giorno dell’insediamento a oggi per l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza le scadenze da affrontare sono state tante e ravvicinate. E un’altra si avvicina velocemente: i primi giorni di novembre scadrà la proroga di 45 giorni per i commissari.

Ne servirà un’altra, di proroga? A che punto è il processo di selezione dei manager?

I colloqui sono finiti, la selezione è conclusa. Nei prossimi giorni attendiamo dalla commissione esaminatrice la pubblicazione della rosa dei nomi. Su quella lista si compirà la scelta della giunta regionale, che sarà poi trasmessa alla Commissione Affari istituzionali dell’Ars.

Insomma, per fine anno dovremmo esserci…

Io penso anche prima. E non sarà necessario una nuova proroga, perché sono previsti 45 giorni di prorogatio. I tempi possono sembrare lunghi, ma abbiamo seguito alla lettera il procedimento previsto dalla legge nazionale e abbiamo limitato al massimo la discrezionalità lasciando ampio spazio al merito. La Sicilia sarà la seconda regione in Italia, dopo il Piemonte, ad avere completato l’iter di valutazione secondo lo schema del decreto Lorenzin.

Siete riusciti a evitare quindi, come si era paventato qualche tempo fa, che ci fossero interventi non ammissibili nella selezione dei manager?

Non penso che ci siano mai stati tentativi di questo genere. Il desiderio di veder crescere il nostro sistema sanitario appartiene a tutti.

Il prossimo obiettivo?

Entro i primi mesi del 2019 dovremmo arrivare all’attivazione dei primi servizi digitali per il centro unico di prenotazione (Cup). Si sta completando il varo con la commissione tecnica dei servizi dell’Agenda digitale per la Salute. Quindi, ammuttando, ci stiamo arrivando.

Parliamo della rete ospedaliera, che attualmente è all’esame del governo nazionale. Si aspetta che fili tutto liscio?

Non so, non ho percezione, però sono realista, qualche appunto potrebbe arrivare. È all’esame dei Ministeri della Salute e dell’Economia. Aspettiamo fiduciosi e con spirito collaborativo. Noi, nel frattempo, stiamo cominciando a lavorare alla rete della medicina del territorio, come ci hanno chiesto più volte i sindacati.

I rapporti con il governo nazionale come sono?

Sono convinto che il rapporto istituzionale nel suo complesso sia buono, ci sono stati buoni segnali di cooperazione, non si può dire che non ci sia un dialogo aperto. Ovviamente il cuore di questo confronto è sulla parte economica, che vuol dire soprattutto superare il patto scellerato che l’ex presidente Crocetta aveva siglato con il governo di Matteo Renzi. Credo la più grande penalizzazione della Sicilia da anni a questa parte.

La collaborazione del governo nazionale vi serve anche per dare il via alla stagione dei concorsi in sanità, no?

Intanto, siamo la regione italiana che ha fatto di più in tema di stabilizzazione del personale, abbiamo messo in campo alcuni concorsi, quello per gli anestesisti, quello per i medici di pronto soccorso e quello per i medici delle reti ictus, infarto e politrauma, che insieme hanno permesso di stabilizzare a tempo indeterminato 500 medici. Adesso abbiamo chiesto alla Conferenza Stato-regioni una interlocuzione con il governo per il superamento del tetto di spesa per il personale, fermo ancora al 2014 meno l’1,4%, e per l’ampliamento del fondo sanitario. L’obiettivo adesso è quello di proseguire il percorso sulla stabilizzazione del personale e completare le piante organiche. Inoltre, abbiamo trovato disponibilità del ministro Giulia Grillo per aumentare il numero delle borse di specializzazione. Speriamo che si riesca a portare a casa anche questo risultato.

A proposito di sindacati e di lavoratori, di recente ha dovuto rassicurare quelli della Seus, che non hanno ancora capito quale sarà il loro destino con la nascita della Areus.

In settimana incontrerò le parti sociali ma posso già dire con certezza e senza temere smentite che nel percorso che stiamo realizzando nessuno dei lavoratori perderà il posto, anzi l’obiettivo è proprio quello di proteggerli. In ogni caso, negli ultimi giorni ho incontrato tantissimi operatori, l’ultima volta a Ragusa e prima ancora in via Etnea a Catania e nessuno di loro mi ha detto di non essere contento per quello che stiamo realizzando, c’è una comprensibile preoccupazione ma il lavoro che stiamo facendo mette il loro futuro occupazionale al centro delle nostre scelte.

Quali sono i tempi per Areus?

È un percorso lungo, ci sarà un iter parlamentare, cercheremo la condivisione di tutti i gruppi parlamentari sul sistema di integrazione di Seus e Areus che stiamo realizzando con la collaborazione della Lombardia.

E lì vi scontrerete certamente con la dura opposizione del Movimento 5 stelle che già in questi giorni non ha lesinato critiche…

Critiche sterile, se mi permette. Cavalcano un malessere che non c’è, con la consapevolezza che stiamo prendendo a esempio una delle best practice del Paese. Molti cittadini viaggiano per ragioni di salute dalla Sicilia alla Lombardia, noi proviamo a dare la possibilità di restare.

Non teme che i numeri risicati della vostra maggioranza in Parlamento rischino di bloccare il progetto in Sala d’Ercole?

No, perché quando ho presentato il piano in Commissione Sanità ho trovato grande comprensione da parte delle opposizioni.

Del Pd, forse…

Non solo. E comunque, come dicevo, mi confronterò con tutti i gruppi parlamentari, a cominciare proprio da quelli di maggioranza. Le cose importanti non si fanno in splendida solitudine.

È un approccio che ricorda molto quello del presidente Musumeci.

Questo governo ha fatto una scelta, è composto di persone che stanno lavorando tanto e a dicembre, a un anno dall’insediamento faremo il punto. Non è un caso che Moody’s nella sua relazione scrive che ha fiducia nel governo della nostra regione: anche se non sono un appassionato di agenzie di rating, questo è un segnale che dimostra che godiamo di una certa credibilità per la qualità delle azioni che stiamo mettendo in campo. Se posso dirlo chiaramente, abbiamo restituito dignità alla Regione Siciliana.

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