Razza vince, Razza perde: ma in fondo non perde mai

Razza vince, Razza perde: ma in fondo non perde mai

Perde o vince? Ecco una possibile risposta.

(Roberto Puglisi) Razza vince, Razza perde, ma in fondo non perde mai. Perché anche quando Ruggero (Razza) non è al proscenio, non ha potere da gestire direttamente, quel potere e quel proscenio diventano appannaggio di persone di suo assoluto gradimento. Figure che, ovviamente, brillano di volontà, indipendenza e autonomia proprie. Tuttavia, mettiamoci nei panni dell’ex assessore alla Salute e nell’eco di quello che diremmo, se toccasse a noi: se non sono io, sempre meglio un amico mio.

Trantino, l’amico fidato

Una conferma viene offerta dalla cronaca politica. Enrico Trantino – nel solco della tradizione di una destra conosciutissima, non solo a Catania e dintorni – è il candidato sindaco all’ombra del Liotru. Una telefonata romana, il placet di Matteo Salvini, ha sbloccato l’impasse. Trantino, il prescelto, condivide lo studio con Razza, è un suo amico fraterno e lo difende nel processo sui dati Covid. Ecco perché il passo indietro di Ruggero – uno dei candidabili – sarà, giorno dopo giorno, zuccherato da quel motto: se non sono io, meglio un amico mio.

Quello che disse Nello…

Nello Musumeci, con generosità, ci aveva provato, chiacchierando con LiveSicilia.it. “Sarei ipocrita – aveva detto Nello, dicharatosi pronto, comunque, alla lealtà – se non dicessi che l’avvocato Ruggero Razza, cresciuto accanto a me politicamente, si presenta sufficientemente attrezzato per la competenza amministrativa e di governo che ha maturato, prima da vicepresidente della Provincia di Catania, poi da titolare del più importante assessorato del governo regionale”. L’avvocato Razza, con una sana dose di realismo, appunto, aveva abdicato subito dopo: “La scelta di Enrico Trantino come proposta di FdI alla coalizione è una buona notizia che chiude una fase di riflessione che ha visto emergere in tutte le forze di centrodestra nomi di valore”.

Razza vince, Razza perde…

Uno schema che, alla lontana, per vicenda e scenari, ricorda quello della formazione del governo Schifani. L’evenienza delle reciproche convenienze premiò, come è noto, la moglie di Razza, Elena Pagana, attuale assessore al Territorio e all’Ambiente. Ci soffermammo sulla circostanza, con un ragionamento sul merito delle scelte, che, interrogando, prendeva le distanze dai più beceri cori da stadio e dall’inveterato maschilismo di certe prolusioni. Gli individui hanno certamente una propria e libera fisionomia, ribadiamo. Ma si può forse negare che, se non sono io, meglio l’amico mio o la persona che viaggia nel posto accanto?


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