Nuove polemiche riguardanti l’erogazione del reddito di cittadinanza. Da stamattina, il bonus anti povertà voluto dal Movimento 5 stelle è di nuovo nella bufera, per un probabile errore emerso dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Il testo approvato, che stabilisce chi sia idoneo a ricevere il sussidio, è apparso modificato.
Il provvedimento originario conteneva infatti questa frase: “Il parametro della scala di equivalenza è pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di anni 18 e 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1″.
Al contrario, il testo apparso sulla Gazzetta recita: “Il parametro della scala di equivalenza è pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di minore età, fino ad un massimo di 2,1, ovvero fino a un massimo di 2,2″.
Insomma, tirando le somme, attenendosi a quanto ratificato oggi, a beneficiare del reddito di cittadinanza sarebbero i figli minori a carico, ma non gli altri componenti maggiorenni dei nuclei familiari. Una vicenda che, dopo lo stop alle domande della scorsa settimana, potrebbe far slittare ancora l’erogazione delle prime card.