‘“Il centrodestra unito è un valore assoluto, imprescindibile. Forza Italia è baricentro del centrodestra e si candida a guidare la Regione Siciliana. Fermo restando l’autorevolezza e la statura politica sia del presidente Renato Schifani sia dell’On. Stefania Prestigiacomo, tutta Forza Italia Sicilia si stringe attorno al proprio commissario regionale l’On. Gianfranco Miccichè ritenendolo oggi l’unico soggetto in grado di poter rappresentare tutte le componenti del Partito siciliano e in grado di portare al successo tutta la coalizione di centrodestra”. Lo affermano in una nota congiunta i parlamentari regionali, gli assessori regionali e tutti i commissari provinciali di Forza Italia in Sicilia’.
La nota di Forza Italia
La nota, l’ennesimo colpo di scena nel teatro del centrodestra siciliano, arriva quasi alle nove di un venerdì sera che si stava interrogando sulla candidatura di Renato Schifani. Alcuni la davano già per scontata, altri no. D’altra parte, lo stesso candidato designato per Palazzo d’Orleans aveva quasi nicchiato con un commento generico ‘di apprezzamento’, che più generico non si poteva. La scelta dei meloniani che avevano indicato proprio l’ex presidente del Senato nella rosa dei nomi proposta da Berlusconi – si era capito subito – era stata foriera di più di un malumore. L’annuncio di Ignazio La Russa era arrivato, suonando come una colomba della pace: “Ho parlato con Meloni che, nell’impossibilità di far convergere tutta la coalizione sul Presidente uscente Musumeci, ha accolto la proposta di Silvio Berlusconi di individuare un nome tra la rosa di tre nomi che il Presidente stesso gli ha proposto. Il nome individuato da noi, tra i nomi fatti, è Renato Schifani”.
La coalizione ‘avvitata’
In realtà, il gioco era apparso subito più complesso e ha portato, stasera, all’ennesimo avvitamento in una coalizione che non sta dando, certamente, uno spettacolo edificante di sé. Dai veti si è passati a un conflitto più o meno sotterraneo. Fratelli d’Italia non inghiotte il rospo della mancata ricandidatura di Nello Musumeci. Forza Italia da quella roccaforte non si è mai mossa e adesso si esce allo scoperto con ‘l’asso’: Gianfranco Miccichè. Che aveva anche ribadito di non pensarci, di non volerlo fare il candidato presidente della Regione. Ma è evidente che una cosa del genere non può avvenire mai senza il suo consenso o a sua insaputa.
Bruciata Stefania Prestigiacomo, sulla via della bruciatura anche Renato Schifani, ecco che sale alla ribalta il presidente dell’Ars. Una sorpresa che, in fondo, non sorprende e che giunge in una specie di notte politica dei lunghi coltelli, meno cruenta, ma estremamente divisiva, tra le varie voci, anche all’interno dei partiti. Ma ci sarà ancora tanto da raccontare.
Aggiornamento: spunta la Cittadini
Nonostante Fdi abbia scelto Renato Schifani, tra i nomi indicati da Forza Italia (e nonostante il comunicato forzista, ndr), in serata si apprende che il leader siciliano degli azzurri Gianfranco Miccichè avrebbe offerto agli alleati il nome di Barbara Cittadini, presidente nazionale dell’Aiop, per la candidatura alla presidenza della Regione siciliana. Su questo nome dev’essere trovata la convergenza degli altri partiti della coalizione. Così un’agenzia Ansa.
Centrodestra nel caos
E’ lampante, provando a tirare le somme, quanto la situazione del centrodestra sia caotica, mentre il tempo stringe. Una confusione che non sembra, in ogni caso, un buon viatico per le elezioni regionali. Nessuna novità, a questo punto, può essere esclusa in una simile maionese impazzita. Oggi, in una intervista a LiveSicilia.it, l’ammonimento di Totò Cuffaro: “Purtroppo, in questi anni, si è preferito litigare, piuttosto che lavorare in sintonia. Ma la vera rivoluzione consiste nel costruire, non nel distruggere”. (Roberto Puglisi)