PALERMO – Per la Corte dei Conti nel bilancio della Regione c’è un “innegabile squilibrio strutturale tra le fonti di entrata e le spese obbligatorie, soprattutto in assenza di una chiara e congrua rideterminazione dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione, rideterminazione, questa, che, come ripetutamente segnalato, si impone come necessaria al fine di garantire entrate strutturali e certe, nonché conseguentemente, solidità ai conti pubblici regionali”. E ciò impone, scrivono i giudici, “la necessità di una costante attività di monitoraggio” dei conti.
I giudici contabili, nella delibera depositata l’antivigilia di Natale a seguito dell’adunanza pubblica del 2 dicembre con l’assessore all’Economia Alessandro Baccei e il ragioniere generale Salvatore Sammartano sul bilancio del 2015, prendono atto delle deduzioni dei rappresentanti dell’amministrazione “tese a escludere la sussistenza, nell’immediato, di situazioni tali da compromettere gravemente gli equilibri di bilancio” ma sottolineano che permangono “criticità in ordine alle tensioni di cassa, in quanto il prospetto depositato in adunanza, aggiornato al 27 novembre, restituisce un quadro fortemente problematico, con un saldo di circa 117 milioni a fronte di pagamenti previsti per 321 milioni”.