PALERMO – “Molte delle cose pattuite su Reset, ancora ad oggi, non trovano riscontro nei fatti, a partire dall’inquadramento dei lavoratori costituito da una platea di dipendenti non ancora inquadrati tutti a 30 ore settimanali. E le previsioni, seppur rappresentate in maniera positiva dall’amministrazione comunale, ancora oggi non trovano applicazione”. Lo dice in una nota il sindacato Asia. “Nel merito bisogna sottolineare che ancora il Consiglio Comunale non ha modificato il contratto di servizio tra la Reset e il comune che, allo stato attuale, a seguito della ufficializzazione dell’esenzione del pagamento dell’Iva, non ha visto tramutati i servizi da 24 a 29 milioni annui, seppur la Reset abbia già fatturato servizi per il comune ben oltre i 29 milioni di euro. Accordi che vengono continuamente disattesi, anche in merito alla costituzione della banca ore, istituto contrattuale che prevede una sorta di contenitore delle ore in più svolte da ogni singolo lavoratore che, a seguito di una periodica verifica (mai effettuata), saranno pagate nei mesi di gennaio e luglio, ed invece esistono gruppi di lavoratori privilegiati ai quali addirittura viene pagato regolarmente lo straordinario in busta paga anziché essere inserito nella banca ore, aumentandone fisiologicamente i costi, considerando che lo straordinario prevede contrattualmente una maggiorazione della retribuzione oraria. Proprio nella giornata odierna, veniamo a conoscenza che esiste qualche problema normativo che consente al comune di pagare le fatture che vanno oltre ai 24 milioni per l’anno appena conclusosi e che tale difficoltà comprometterebbe addirittura le retribuzioni del mese di gennaio e proprio il pagamento dei meno fortunati, della banca ore accumulata tra i mesi da gennaio a giugno del 2015. Sempre in data odierna, veniamo a conoscenza che circa il servizio che l’Amat aveva intenzione di assegnare a Reset in merito alle prestazioni da espletare nella via tranviaria, pare non ci sia più l’intenzione di assegnarli a Reset. Ne consegue che come al solito i buoni propositi non trovano riscontro e, senza voler attribuire colpe, la situazione non è certo quella concordata in fase di costituzione, dove tra l’altro sempre i soliti noti usufruiscono di privilegi soggettivi in barba ad accordi ed alle più semplici regole di trasparenza e correttezza, scongiurando ogni forma di omogeneità”.
"Come al solito i buoni propositi non trovano riscontro e, senza voler attribuire colpe, la situazione non è certo quella concordata in fase di costituzione".
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