PALERMO – “La Società non ha alcuna intenzione di disattendere quanto stabilito dal socio di maggioranza (comune di Palermo) che ha dato indicazione all’azienda di consentire dal prossimo mese di luglio l’aumento delle ore di lavoro per tutti i lavoratori, così come stabilito nelle precedenti intese”. Lo dice in una nota il presidente della Reset Antonio Perniciaro, rispondendo così ai sindacati. “Resta quindi ferma la volontà dell’azienda di seguire l’indicazione suddetta, ma è altresì vero che l’input ricevuto dalla Amministrazione Comunale è anche quello di avviare il percorso organizzativo che dovrà portare entro settembre la società a dotarsi di una completa e funzionale organizzazione. E’ evidente che i due percorsi, l’aumento delle ore a beneficio di tutti i lavoratori e l’avvio dell’assetto organizzativo, sono percorsi da seguire in parallelo, con l’intenzione di accompagnare la crescita dei servizi erogati a un miglioramento della funzionalità complessiva dell’organizzazione aziendale. Per questo motivo l’azienda l’11 giugno ha tenuto un meeting con le rappresentanze sindacali durante il quale, con dovizia di particolari e prolungata interlocuzione con tutte le sigle sindacali, si è illustrato il progetto organizzativo e i temi sui quali l’azienda riteneva di dover intervenire per migliorare la situazione attuale. Al termine dell’incontro si era registrato un sostanziale consenso su quanto presentato e discusso: le conclusioni e la sottoscrizione dell’accordo erano state differite di una settimana per dare agio, da una parte, alle rappresentanze sindacali di interloquire con i lavoratori e dall’altra alla società di ricercare con l’amministrazione Comunale la soluzione di alcuni temi in sospeso. Nel successivo incontro del 22 giugno l’azienda ha chiarito che i 65 soggetti citati sono in effetti 40 supervisori che non avrebbero alcun passaggio di livello in quanto già inquadrati nella corretta categoria contrattuale, ma avrebbero beneficiato solo di un aumento delle ore lavorative esclusivamente al fine di farli lavorare non meno dello stesso numero di ore dei propri dipendenti e 25 addetti alle strutture aziendali di cui solo nove andranno in posizioni che prevedono una categoria superiore ottenibile sempre e solo attraverso un bando di selezione interno ad evidenza pubblica. Non sussiste pertanto i 65 passaggi di categoria, ma solo 9 e le selezioni saranno fatte con criteri di trasparenza. Allora perché si è interrotta la trattativa? Il vero problema consiste nel reciproco rispetto dei ruoli tra azienda e sindacati. Il management di un’azienda si assume le proprie responsabilità, se ne fa carico giorno per giorno, ma deve avere le leve gestionali necessarie per garantire la funzionalità dell’azienda mentre le rappresentanze sindacali devono legittimamente difendere gli interessi dei lavoratori nel rispetto dei ruoli decisionali aziendali. Su queste basi, con la certezza di aver fornito alle rappresentanze sindacali tutti gli elementi di valutazione per poter contribuire a sviluppare un positivo percorso aziendale, con la consapevolezza di voler gestire la società in modo trasparente ma nel contempo nel rispetto dei ruoli delle parti, l’azienda intende proseguire il percorso avviato nella convinzione che dopo i chiarimenti resi se qualche incomprensione può essere stata di intralcio al prosieguo della trattativa, costruttivamente si può e si deve riprendere il colloquio nell’interesse di tutti”.
"Il vero problema consiste nel reciproco rispetto dei ruoli tra azienda e sindacati. Il management di un’azienda si assume le proprie responsabilità, se ne fa carico giorno per giorno, ma deve avere le leve gestionali necessarie".
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