Sembra concludersi il giallo della chiusura del Museo Riso che riapre i battenti il 17 maggio con l’inaugurazione di una esposizione permanente e una mostra temporanea. Ad annunciarlo è stato oggi l’assessore Missineo in una conferenza stampa. Le sue parole: “Il 10 gennaio il museo è stato arbitrariamente chiuso. Ma tutto poteva essere evitato”. In questi mesi sono state trovate delle soluzioni per ripartire. “Un museo è tale se e solo se la collezione di cui si dispone è esposta e può essere fruita dal pubblico. Da questo si deve ripartire – ha sottolineato Missineo – è impensabile che delle opere stiano in un deposito”.
Il 17 maggio verranno inaugurate infatti due mostre: una permanente con le 52 opere del museo e una temporanea “Più a Sud. Un progetto per Lampedusa” curata da Paola Nicita con Francesco Arena, Emanuele Lo Cascio, Sislej Xhafa. Due progetti finanziati con i fondi regionali. In occasione delle esposizioni verrà riaperto anche il sito internet. E la bagarre sui progetti europei pare anch’essa insensata, secondo l’assessore: “Non si capisce il motivo per cui si è creata questa ansia. Non c’è stato nessun blocco prima del 10 gennaio. E’ impensabile perdere la scommessa dei fondi europei dato che possono essere solo usati per la fase di start up”. Oltretutto, è stato costituito un comitato scientifico composto da esperti e a costo zero.
“In questi mesi – ha precisato l’assessore – non ci siamo preoccupati di individuare le colpe, ma ci siamo preoccupati di trovare delle soluzioni. Non posso però lasciare sotto silenzio una insubordinazione reiterata. Questa chiusura poteva essere evitata. Nessuno ha bussato alla nostra porta per segnalarci un problema che evidentemente c’era. Ma è stata data una dichiarazione di una chiusura urbi et orbi”.

