Era un sabato pomeriggio quando Francesco Foresta ci lasciò. Oggi, sei anni dopo, in un altro sabato scrivo queste poche righe per ricordarne l’anniversario della morte, che cadrà domani, domenica 10 gennaio. E per far sapere a quanti desiderassero parteciparvi che una messa in suo suffragio sarà celebrata domani alle 11,30 alla chiesa di San Pietro e Paolo, a pochi passi dalla nostra redazione. E domani anche Livesicilia ricorderà Francesco, il suo fondatore, con una serie di contenuti a lui dedicati.
Più volte ho ricordato il nostro Francesco pubblicamente, a partire da quella mattina di lacrime e sorrisi in cui tantissimi gli resero l’ultimo saluto per il suo funerale a Villa Filippina, con musica e vino, come aveva preparato lui. Questa è la prima volta, però, in cui provo a dire qualche parola su di lui da quando sono stato chiamato a ricoprire il ruolo che fu suo, quello di direttore di questo giornale. Un’esperienza che me lo ha fatto sentire più vicino, nella quotidianità di un lavoro che gli ho visto fare egregiamente, col talento del purosangue, per anni. E che umilmente cerco di fare io, senza il suo genio ma con la fortuna di un bagaglio di tanti anni trascorsi al suo fianco a fare questo mestiere.
Più volte, soprattutto in momenti complicati, mi è capitato di pensare a lui da quando dirigo Livesicilia, più volte, lo confesso, mi sono chiesto cosa avrebbe fatto lui di fronte alle decisioni più delicate che questo ruolo impone. E indossare le scarpe scomode del “comando” e della responsabilità di una squadra mi ha fatto comprendere ancora meglio, a distanza di anni, le sue qualità di giornalista, quelle che hanno regalato a questa Sicilia testate che la hanno arricchita e una generazione di giovani giornalisti che si è affermata nell’Isola e altrove.
Sei anni dopo quel 10 gennaio 2015, Livesicilia è ancora qui, così come lo sono I love Sicilia e S, le altre sue creature. E l’impegno appassionato e il sacrificio dei giornalisti e dei nostri altri compagni di lavoro, al servizio dei lettori, sono il modo migliore, ne sono sempre stato certo, di tenere viva la memoria del nostro amico Commissario, Francesco Foresta.