PALERMO – Un avviso di garanzia, si ipotizza il disastro ambientale, è stato notificato a Giuseppe Norata, presidente della Rap, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo. Come riporta il Giornale di Sicilia, la notifica è arrivata dopo il sequestro di alcuni documenti e accertamenti da parte dei carabinieri del Noe nella discarica di Bellolampo, dove sono abbassate migliaia di tonnellate di rifiuti, e a seguito dei sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi dai componenti della Commissione d’inchiesta Ecomafie.
“Mi contestano di avere tenuto la spazzatura in quello spazio senza autorizzazione – dice Norata – Conosco molto bene il sistema, nei panni degli organi di controllo onestamente mi comporterei allo stesso modo. Ma se oggi avessi 40 mila tonnellate di rifiuti nelle vie e davanti alle case, allo ra sarebbe un disastro peggiore con l’emergenza per le persone. Chiudendo la discarica avrei certamente corso meno rischi. Abbiamo lanciato allarmi fin da agosto, chiesto ordinanze. E’ uno svilimento”.
Norata aggiunge: “Dal tipo e dalla mole di materiale che hanno sequestrato è chiaro che andiamo verso l’accusa di disastro ambientale; sarà combinato un processo penale a mio carico, e questo per avere garantito l’igiene della città. Del resto dall’altro lato avevo la diffida del sindaco di non arrestare la raccolta, altrimenti avrei rischiato la denuncia per interruzione di servizio pubblico”. “La situazione a Bellolampo è gravissima – commenta Antonino Randazzo, capogruppo M5s al Consiglio comunale – La gestione dei rifiuti indifferenziati rischia di fermarsi. Non c’è più tempo: siamo in piena emergenza ed occorre uno sforzo maggiore da parte della Srr, dell’amministrazione comunale, la Regione per concretizzare rapidamente tutte le soluzioni proposte dalla Rap per liberare le aree a Bellolampo e riattivare la piena funzionalità del Tmb e del ciclo dei rifiuti urbani”.