Buone notizie per i consumatori, ma non tutti. La Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo il pagamento dell’Iva sulla Tia, Tariffa di Igiene Ambientale, che a partire dal 1999 ha sostituito la Tarsu in molti comuni che hanno diritto a richiedere il rimborso dell’Iva pagata negli ultimi dieci anni.
Tra questi comuni però non rientra Palermo, dove ancora la Tia non è riuscita a decollare, infatti c’è la Tarsu. Dall’ attuazione del Decreto Ronchi, sono 78 i comuni siciliani che hanno sostituito la Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani (Tarsu) con la Tariffa di Igiene Ambientale (Tia) e la maggiorparte del messinese e catanese. A partire dal 2009 l’associazione Federconsumatori ha lanciato una campagna per richiedere il rimborso dell’Iva pagata sulla Tia.
“Abbiamo portato avanti tante battaglie perchè l’applicazione dell’Iva è illegittima – spiega il presidente di Federconsumatori Sicilia Lillo Vizzini – A Palermo non è stata applicata ancora la Tia e per questo motivo escudo che si possa portare avanti una battaglia di questo tipo, anche perchè l’Iva non viene applicata sulla Tarsu”. Molti consumatori hanno già compilato il modulo per richiedere il rimborso dell’Iva. Un’operazione che non sembre per niente facile per il semplice fatto che il governo non ha ancora fatto chiarezza su questa questione.
“Il problema si pone fino a quando lo Stato non restituirà l’Iva ai consumatori – continua il presidente Vizzini – Nonostante le sentenze della Cassazione e dei Giudici di Pace, non c’è stata ancora una risoluzione da parte del governo. Anche se alcuni cittadini hanno già fatto richiesta di rimborso, non tutti i comuni hanno ottemperato sospendendo l’IVA sulla Tia. Chiediamo al governo che venga affrontato il problema delle restituzione dell’Iva pagata indebitamente da milioni di cittadini”