CATANIA – Fa ancora discutere l’arresto di Domenico Proto, rappresentante legale della Oikos, la ditta che ha vinto l’appalto per la gestione dei rifiuti a Catania. Oltre alla discarica, infatti, la ditta con sede a Motta Sant’Anastas ha vinto, insieme alla Ipi, l’appaklto quinquennale per la gestione della spazzatura cittadina. Un contratto milionario che l’amministrazione attuale, guidata da Enzo Bianco, ha più volte affermato di voler rescindere anzitempo, proprio perchè non vantaggioso per il Comune, né in termini di servizi né in quelli di raccolta differenziata.
Quella dell’amministrazione è però rimasta un’intenzione, probabilemnte per le difficoltà pratiche legate all’a rescissione anticipata del contratto, tanto cda spingere i rappresentanti cittadini di Sel a chiedere nuovamente alla Giunta Bianco di interrompere l’accordo con la ditta di Proto, proprio alla luce delle recenti vicende giudiziarie. “L’arresto per concussione del rappresentante legale della Oikos srl e la sanzione interdittiva antimafia alla ditta Ecocar del gruppo Deodati – affermano da Sel – che sarebbe già stata sospesa da Confindustria, sono fatti che non possono passare inosservati. Antonio Deodati, infatti, risulta essere il referente, in sede di aggiudicazione dell’appalto bandito dal Comune di Catania per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, dell’ATI Ipi-OIKOS, e cioè del raggruppamento delle ditte gestite dalle famiglie Deodati e Proto – continuano. Fin dalla sua stipula, il capitolato del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti della nostra città, è stato al centro di forti polemiche. L’amministrazione Stancanelli infatti aveva bandito un appalto del tutto vantaggioso solo per l’impresa vincitrice, che addirittura incassa per sé il ricavato della raccolta differenziata operata diligentemente dai cittadini”.
“Inoltre – proseguono gli ambinetalisti – non si teneva in alcun conto della nuova normativa regionale e degli obiettivi di raccolta differenziata indicati dalla UE, esponendo, tra l’altro, Catania a pesanti sanzioni, già comminate ad altri Comuni, e condannando i cittadini a pagare pesanti aumenti delle tasse riguardanti i rifiuti solidi urbani. Adesso non è possibile più proseguire con questa gestione dannosa e costosissima del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. Occorre applicare puntualmente la nuova legge contro la corruzione, mentre ancor più urgente è adeguarsi alla legislazione antimafia. Il Sindaco di Caserta ha già annunciato di aver avviato le procedure per la risoluzione del contratto sottoscritto con la ditta Ecocar del gruppo Deodati, applicando diligentemente la normativa antimafia”.
Da qui la richiesta a Bianco, da parte di Sinistra Ecologia Libertà di mettere fine al contratto “per giusta causa” e bandire una nuova gara che, tra le altre cose, preveda la raccolta differenziata porta a porta, l’unica a detta di molti che otrebbe fare rapidamente salire le misere percentuali di raccolta registrate nella citta etnea, ferma ad appena il 10 per cento.