25 Maggio 2023, 17:30
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CATANIA – Per il momento è solo un’indagine di mercato, poi si farà una procedura negoziata senza bando. E questo perché una proposta è già arrivata e la direzione Ecologia del Comune di Catania ritiene “astrattamente d’interesse l’offerta”. Cioè: un’impresa si è candidata per svolgere un servizio che attualmente non c’è, e bisogna vedere se ci siano altre aziende interessate a farlo. E il servizio in questione riguarda i rifiuti: 200 tonnellate al mese provenienti dalla raccolta differenziata delle grandi utenze non domestiche del territorio etneo. Per esempio l’aeroporto. Oppure gli ospedali (solo per la parte riguardante i rifiuti non pericolosi).
Sono questi i contorni della novità che riguarda l’immondizia del capoluogo catanese. L’indagine di mercato è stata pubblicata ieri mattina sul sito del Comune di Catania e rimarrà aperta fino al 31 maggio. Sette giorni esatti per capire chi possa essere interessato “all’affidamento del servizio di recupero dei rifiuti raccolti presso utenze non domestiche”. Non solo dei rifiuti differenziati, le cui frazioni dovrebbero poi essere avviate al recupero. Ma anche di quelli indifferenziati.
Secondo quanto emerge dalla manifestazione d’interesse pubblicata dal municipio, nei mesi scorsi è arrivata un’offerta in questo senso. Che adesso Palazzo degli elefanti deve confrontare con le altre eventuali che arriveranno dal mercato. “L’amministrazione – si legge nell’indagine – si riserva di procedere anche in caso di presentazione di manifestazione di interesse da parte di un unico operatore economico“.
Non si tratta, è bene precisarlo, di una diversa azienda che si potrebbe occupare della raccolta dell’immondizia. Perché quella, con le criticità note, viene sempre effettuata dalle tre imprese che si sono aggiudicate i tre lotti della gara settennale dell’igiene urbana cittadina. In questo caso si parla, invece, di ciò che accade dopo che la spazzatura, differenziata o no, è stata portata via dalle strade cittadine e deve finire o negli impianti di trattamento delle frazioni (organica, carta, vetro, plastica…) oppure, se mischiata, in discarica.
Se per le utenze domestiche, vale a dire le case dei catanesi, resterà tutto uguale, l’eventuale procedura negoziata con la nuova società potrebbe cambiare le cose per le utenze non domestiche. I cui rifiuti dovrebbero finire nell’impianto di chi si sarà aggiudicato il servizio. Dovranno essere ricevuti, trattati e recuperati, “nel rispetto della normativa vigente”, dall’ipotetica nuova azienda in arrivo, se il Comune dovesse volere continuare su questa strada.
“I rifiuti – si legge nel documento – saranno trasportati a cura e spese delle imprese affidatarie del servizio comunale di igiene urbana presso l’impianto conferimento di proprietà, o nelle disponibilità, dell’operatore economico che si aggiudicherà il servizio“. Per quantità mensili “pari a circa 200 tonnellate”. Tra gli ulteriori dettagli aggiunti nell’indagine di mercato c’è anche la localizzazione dell’impianto: “Potrà essere ubicato anche fuori dal perimetro della Città metropolitana di Catania, ma a una distanza massima dal Comune di Catania di 180 chilometri“.
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25 Maggio 2023, 17:30