Rimborso per il soggiorno | nonostante il divieto - Live Sicilia

Rimborso per il soggiorno | nonostante il divieto

Il caso di Gaspare Vitrano
di
1 min di lettura

Deputato in contumacia. In videoconferenza. Il sarcasmo, ieri all’Ars serpeggiava tra i corridoi e nelle parole di deputati e addetti ai lavori. Un modo come un altro per descrivere il paradosso di un onorevole come Gaspare Vitrano che riacquista il “titolo” ma non la concreta possibilità di ricoprire il proprio posto in Assemblea.

Vitrano ha annunciato di rinunciare alla propria carica di deputato segretario. E ai conseguenti 3.316,16 euro in più. Una scelta condivisibile se non fosse che in altre “pieghe” dell’indennità complessiva del deputato si scorge il “paradosso dei paradossi”. Riacquistata la carica di deputato, infatti, Vitrano ha ovviamente diritto all’indennità intera degli onorevoli siciliani. Un’indennità, però, che è il frutto di una serie di voci. Tra queste, la cosiddetta “diaria”. Un’indennità aggiuntiva a quella “base” che, come spiega il sito dell’Assemblea regionale, rappresenta il “rimborso delle spese di soggiorno a Palermo, sulla base della legge regionale n. 44 del 30 dicembre 1965”.
Insomma, verrà riconosciuto “teoricamente” un rimborso per le spese di soggiorno a un deputato sottoposto al divieto di soggiorno in Sicilia.

Certo, Vitrano non vedrà tutti i 3500 euro previsti dall’indennità. Per ogni “assenza” alle “attività parlamentari nelle sedute in cui si svolgono votazioni su testi legislativi o su atti di indirizzo politico iscritti all’ordine del giorno”, infatti, verranno decurtati 224,90 euro. Considerando che l’Ars si riunisce, in media, due volte alla settimana, la diaria verrebbe più o meno dimezzata. Ma corrisponderebbe, comunque, a un discreto stipendio.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI