PALERMO – Il primo marzo l’incontro con i partiti e i capigruppo di maggioranza e il giorno dopo, di sabato, la presentazione alla città della nuova giunta. Il sindaco Orlando rompe gli indugi e, mentre sono ancora in corso le trattative, preme il piede sull’acceleratore per il rimpasto della sua squadra. L’appuntamento, inizialmente previsto per giovedì e venerdì, slitta così di un’altra settimana ma stavolta con una data certa, quella del 2 marzo.
Il Professore spariglia ancora una volta le carte, anche se una soluzione definitiva sembra ancora lontana. Oggi in giunta l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano ha annunciato le proprie dimissioni, lasciando così l’interim al Professore e una poltrona vuota che con molta probabilità sarà occupata da una persona di fiducia del sindaco.
Il toto-assessori impazza lungo i corridoi di Palazzo delle Aquile e le ultime indiscrezioni vogliono che a restare siano Giovanna Marano, che probabilmente rimarrà l’unica donna in giunta, Giuseppe Mattina e Sergio Marino. Sarebbe invece dato in uscita Antonino Gentile, fino a qualche settimana fa certo di rimanere: l’uomo dei conti verrebbe sacrificato per il rifiuto dei partiti di accettare la delega alla Cultura, ma non è ancora detta l’ultima parola. Lasceranno piazza Pretoria anche Gaspare Nicotri, Iolanda Riolo e (a meno di clamorosi colpi di scena) anche Emilio Arcuri.
Per tre che restano, eccone cinque che entrano: oltre all’orlandiano che si occuperà di Cultura e al fidato Fabio Giambrone, vicesindaco e con delega al Personale, ci sarà spazio per tre nomi indicati dai partiti. Sicilia Futura ha puntato tutto su Leopoldo Piampiano e chiesto le Attività produttive, mentre Sinistra Comune sarà rappresentata da Giusto Catania che mira alla Mobilità (per lui si tratta di un ritorno alla delega già ricoperta fino alle ultime elezioni); resta il rebus del Partito Democratico che punterebbe o su un tecnico di area faraoniana o sul capogruppo Dario Chinnici, ma non si capisce bene per quale delega visto che il Suap è conteso con Sicilia Futura, Marino sarebbe destinato ai Lavori pubblici e a quel punto resterebbe libera solo la casella del Bilancio. Ma i dem potrebbero chiedere anche la Scuola. Solo ipotesi, al momento, visto che tutto è ancora saldamente nelle mani del Professore a cui spetterà l’ultima parola.