Rimpasto, strada più stretta: la Lega blinda Turano - Live Sicilia

Rimpasto, strada più stretta: la Lega blinda Turano

Il gioco di incastri rischia di essere talmente complesso che, alla fine, il famigerato restyling potrebbe essere rinviato a data da destinarsi.

PALERMO – La strada per il ritocco alla giunta sembra farsi più stretta. Il gioco di incastri rischia di essere talmente complesso che, alla fine, il famigerato restyling potrebbe essere rinviato a data da destinarsi. 

Schifani getta acqua sul fuoco

Realisticamente al prossimo anno dopo le elezioni europee, un appuntamento che i diversi partiti della maggioranza dovranno affrontare evitando scossoni interni per portare a casa quante più preferenze. A corroborare questo pensiero ad alta voce che fanno diversi esponenti del centrodestra siciliano ci sono vari elementi. In primis, le parole del presidente Renato Schifani che ieri, dopo giorni di malumori e scazzottate verbali, ha dichiarato che “nella maggioranza non c’è nessuna tensione”. “Adesso ci accingiamo al turno di ballottaggio dove il centrodestra è compatto. Le scorie e i litigi, come ne avvengono in ogni famiglia, li lasciamo alle spalle. Si parla di tensioni in giunta di rimpasto e non di quello che stiamo facendo. Leggiamo sui giornali falsi scoop, ma il clima in coalizione è sereno”, ha detto Schifani che evidentemente potrebbe fare marcia indietro. 

Il gruppo della Lega in Ars blinda Turano

Complici le difficoltà a “toccare” le pedine posizionate sullo scacchiere della giunta. FdI non intende mettere alla portA nessuno dei propri assessori, idem i salviniani. Il gruppo di Prima l’Italia all’Ars nella serata di ieri, dopo una seduta che plasticamente rappresentava il diretto impegno del partito nel governo con i due scranni principali occupati da Mimmo Turano e Luca Sammartino, ha fatto quadrato attorno all’assessore trapanese e blindato i due dioscuri salviniani. “I deputati regionali della Lega si sono riuniti oggi a Palazzo dei Normanni, negli uffici del gruppo parlamentare, per esaminare i principali dossier politici in vista del Collegato al bilancio, che a breve verrà esaminato dal Parlamento regionale, e per approfondire i temi legati all’attività amministrativa svolta in seno al governo della Regione dagli assessori Sammartino e Turano, nelle rispettive deleghe all’Agricoltura ed all’Istruzione e Formazione professionale. I deputati regionali hanno espresso soddisfazione per l’attività di governo fin qui svolta e per l’impegno profuso dai due assessori Sammartino e Turano e si sentono impegnati per sviluppare e realizzare le linee programmatiche dell’esecutivo Schifani, a partire dal supporto in Sala d’Ercole”. Parole nette sottoscritte da tutti i deputati che arrivano nel giorno in cui l’aula porta a casa un disegno di legge dopo settimane di stop, un ddl a firma del leghista Laccoto approvato all’unanimità. Inforcando le lenti della tattica, si può leggere come sottotesto che i leghisti rimarcano il proprio peso in aula e rispondono ai meloniani che nemmeno “i loro” sono da considerarsi in discussione. I leghisti dimostrano la compattezza “granitica” del gruppo (di cui Sammartino è principale socio di maggioranza con buona pace della segretaria regionale Annalisa Tardino). 

La situazione dentro Forza Italia

 E gli assessori azzurri a rischio? Giovanna Volo, martedì si è presentata in aula per rispondere alle interrogazioni degli onorevoli rimaste nei cassetti del Palazzo per mesi. La sensazione è che i “rinforzi” (la nomina di Salvatore Iacolino a capo del Dipartimento pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute) stanno dando i frutti sperati. Fa storia a sé il caso “Falcone”. In casa azzurra, dove la temperatura era scesa sotto lo zero nei giorni scorsi, i toni sembrerebbero essersi abbassati dopo un incontro a tre tra il coordinatore Caruso, il deputato D’Agostino e l’assessore al bilancio che si è tenuto martedì a Palermo. Resta da sciogliere il nodo degli assessori nella giunta di Enrico Trantino, ennesimo motivo di frizione tra Falcone e Schifani. Il punto di caduta è quello di chiedere tre assessori in giunta e potere tenere insieme le varie anime del partito etneo.  La richiesta è stata ufficialmente avanzata a Trantino da Caruso ieri sera nel corso di una riunione. Il neo sindaco e i meloniani etnei scioglieranno forse già oggi la riserva anche se la strada sembra tutta in salita (FdI fino a ieri era ferma sul niet). Ad ogni modo così facendo si segna una tregua dentro Forza Italia che può tirare un sospiro in vista della partita decisiva dei ballottaggi di domenica. 


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