PALERMO – Riparte il confronto tra Regione e sindacati per il rinnovo del contratto dei regionali. Questa mattina i nuovi amministratori dell’Aran Sicilia, il presidente Accursio Gallo, e i componenti Giuseppe D’Appolito e Paolo Cibin, hanno incontrato i rappresentanti delle sigle sindacali per inaugurare l’ultima fase della contrattazione: sulla base delle direttive presentate dall’assessore agli Enti locali Bernadette Grasso, le parti adesso dovranno arrivare a definire il nuovo contratto dei regionali, che sconta ritardi di anni rispetto al contratto nazionale. Ritardi ancora più ampi per quanto riguarda i contratti dei dirigenti regionali. Il modello di riferimento sarà il contratto delle Funzioni centrali, ovvero quello dei dipendenti ministeriali.
L’incontro “propedeutico”, il primo da quando si è insediata la nuova governance dell’Aran Sicilia, è stato aperto dal presidente Gallo, ex assessore alla Formazione della giunta Lombardo, che ha sottolineato la volontà, e l’esigenza, del governo regionale di arrivare al rinnovo, sottolineando come il confronto si muoverà nel solco delle direttive della Grasso e nel rispetto dei vincoli imposti dalla Corte dei Conti. Le risorse per il rinnovo sono state stanziate nel bilancio regionale per il 2017 e il 2018. D’altronde, come ha fatto presente Cibin, le direttive del governo regionale riguardano esclusivamente il triennio 2016-2018.
“Adesso che le presentazioni sono state fatte – scrivono in una nota la Fp Cgil, la Cisl Fp e la Uil Fpl – è tempo di spingere sull’acceleratore. Non possiamo più procrastinare la firma del rinnovo del contratto dei regionali: i dipendenti della pubblica amministrazione regionale e i cittadini, di conseguenza, aspettano da troppo tempo il riconoscimento di diritti che in altre regioni d’Italia sono acquisiti ormai da molto tempo”. “Abbiamo apprezzato la convocazione da parte dell’Aran, arrivata anche in tempi relativamente brevi, perché è in questa sede che dovremo arrivare finalmente al risultato dopo il lavoro svolto con l’assessore Bernadette Grasso – dicono Gaetano Agliozzo, Clara Crocè e Saro Napoli della Fp Cgil, Paolo Montera, Fabrizio Lercara e Paolo Luparello della Cisl Fp, Vincenzo Tango, Luca Crimi e Alessandra Di Liberto della Uil Fpl – e ci aspettiamo che adesso si proceda con celerità perché i lavoratori, mortificati dall’assenza di riconoscimento, sono ormai in uno stato di apatia diffusa”.
I sindacati hanno ribadito le loro richieste imprescindibili: riclassificazione e riqualificazione del personale, progressioni economiche, riconoscimento del diritto alla carriera, rappresentanze sindacali unitarie, sedi virtuali di lavoro, merito e produttività, ripristino delle corrette relazioni sindacali. “Ci aspettiamo un contratto che sia valido e soddisfacente non solo dal punto di vista economico, ma anche giuridico, perché da molto tempo i dipendenti regionali vivono ‘sotto attacco’ da parte della stessa amministrazione, come è successo per esempio con gli ultimi provvedimenti di mobilità”.
Esprimono moderata soddisfazione i sindacati Cobas/Codir, Sadirs, Siad e Ugl. “Nel rivendicare che le risorse siano aggiuntive rispetto alla vacanza contrattuale già percepita – dicono i segretari Marcello Minio e Dario Matranga, Fulvio Pantano e Franco Madonia, Angelo Lo Curto e Vincenzo Bustinto ed Ernesto Lo Verso -, chiediamo l’immediato avvio delle trattative economiche e di quelle per la riclassificazione del personale. Oggi abbiamo rivendicato il rinnovo del contratto giuridico perché possa restituire dignità al settore a incominciare dal rinnovo dell’istituto del salario accessorio. Inoltre abbiamo chiesto l’immediato avvio del percorso per la liquidazione del l’anticipazione Famp (Fondo di amministrazione per il miglioramento delle prestazioni, ndr.) 2018”.
L’incontro si è chiuso con la promessa da parte dell’Aran di riconvocare al più presto i sindacati per continuare i lavori sulla base di un calendario con cui affrontare i singoli temi.