Piera Aiello eletta alla Camera | La candidata 'senza volto' del M5s - Live Sicilia

Piera Aiello eletta alla Camera | La candidata ‘senza volto’ del M5s

La testimone di giustizia che vive nell'anonimato da 27 anni eletta nell'uninominale a Marsala.

Politiche 2018
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TRAPANI – Una campagna elettorale a volto coperto per ragioni di sicurezza e ora per Piera Aiello, testimone di giustizia, la vittoria nel collegio uninominale di Marsala per la Camera sotto le insegne del Movimento cinque stelle. Una storia iniziata 27 anni fa: Aiello, moglie di Nicolò Atria, vede morire il marito sotto ai suoi occhi e da quel momento decide di chiudere i ponti con l’universo di Cosa nostra trapanese e in particolare con quella di Partanna, città a pochi chilometri da Castelvetrano, regno di Matteo Messina Denaro. “Ero stata costretta a sposarmi con lui”, le sue parole nel corso di una campagna elettorale anomala, fatta di piccoli incontri e senza foto né selfie da pubblicare su Facebook. Attorno a lei il servizio di sicurezza ha infatti alzato un muro invalicabile: una buona fetta di vita vissuta nell’anonimato e in una località segreta. Ora potrà mostrarsi in Parlamento, ma con tutte le cautele del caso.

Aiello, cognata di Rita Atria, la giovane che si tolse la vita all’indomani della strage in cui morì il giudice Paolo Borsellino, ha superato nel suo collegio la candidata del centrodestra Tiziana Pugliesi. Quasi 78mila voti per l’esponente del Movimento cinque stelle, che ha sfondato il tetto del 51%. Per Pugliesi, avvocato alcamese, 46mila voti pari al 30%. Terza piazza per Pamela Orrù, senatrice uscente che ritentava l’ingresso in Parlamento con il centrosinistra: per lei 20.700 voti, pari al 13,6%. Al quarto posto Liberi e uguali, con la candidatura di Daniele Nuccio: quasi 3.500 voti, pari al 2,3%.

Impressionante il distacco in termini di voti tra il Movimento cinque stelle e le altre liste: i grillini volano al 51,5% con oltre 75mila voti, staccando di oltre 45mila preferenze Forza Italia, che si ferma poco sotto 30mila voti. Crolla il Partito democratico, che in questo collegio si ferma all’11,7% (17mila preferenze).


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