PALERMO – L’area renziana in Sicilia potrebbe allargarsi. E la mozione del segretario uscente rafforzarsi nell’Isola. Al contempo, dopo un periodo di cammino compatto, il gruppo degli ex Ds siciliani potrebbe dividersi in più tronconi, nell’ambito di un rimescolamento generale al congresso del 30 aprile.
Nulla è ancora deciso ma l’interlocuzione è in corso. E ha avuto un passaggio cruciale nelle scorse ore a Roma, con una riunione a cui hanno preso parte alcuni dirigenti del partito siciliani.
Da una parte c’erano Matteo Renzi, il suo vice Lorenzo Guerini e il presidente del partito Matteo Orfini, leader dei Giovani turchi e alleato di ferro dell’ex premier. A fare da cerniera ecco il segretario regionale Fausto Raciti, che fa parte dell’area guidata da Orfini. Con lui Antonello Cracolici, Giovanni Panepinto, Lillo Speziale, Mario Alloro, Pippo Digiacomo, Antonio Rubino, il segretario di Siracusa Alessio Lo Giudice e l’eurodeputata Michela Giuffrida.
La riunione romana ha puntato a gettare le basi di una possibile adesione di questo gruppo alla mozione Renzi, via Orfini. L’ex premier ha spiegato come la sua mozione sia ispirata al rimescolamento che si è avuto nel partito dopo il referendum del 4 dicembre. E che ha portato Renzi a scegliere come vice un esponente della sinistra come il ministro Maurizio Martina. L’adesione del gruppo di Cracolici alla mozione Renzi, si è ragionato nel corso del meeting romano, può fare trovare un’unità sostanziale del gruppo dirigente del partito che dia autorevolezza in vista delle imminenti regionali e che possa permettere un’interlocuzione più forte con la segreteria nazionale. Si tratterebbe, insomma, di “un nuovo inizio” e non di un mero allargamento dell’area, si è rimarcato nel summit.
L’adesione ancora non c’è, il confronto è aperto. E potrebbe portare a un sostanzioso allargamento del perimetro della maggioranza renziana, che già conta sul gruppo di Davide Faraone, su Areadem di Giuseppe Lupo e sui liberal di Enzo Bianco, oltre che sui citati Turchi. Troppi generali per un solo esercito? Si vedrà con l’approssimarsi delle regionali, con Cracolici che starebbe scaldando i motori per misurarsi a eventuali primarie, alle quali però guarda anche Faraone. Presto per parlarne, al momento si registra solo la possibilità del grande riassetto della geografia interna del partito.
Di certo c’è la novità di una prospettiva di rimescolamento che vede il monolite ex diessino – negli ultimi tempi abbastanza compatto – smembrarsi. Sembrerebbe non interessato all’operazione ad esempio un “cracoliciano” come Filippo Panarello, che potrebbe andare con Andrea Orlando. Come potrebbero fare i catanesi Concetta Raia e Giuseppe Beretta da Catania e come certamente farà Bruno Marziano da Siracusa. Con Renzi ma a seguito di Martina c’è Tonino Russo. Mentre con Michele Emiliano stanno Beppe Lumia e Pino Apprendi. E ci sono poi quelli che hanno già salutato il Pd per seguire D’Alema, come Mariella Maggio, Pippo Zappulla e l’ex presidente della Regione Angelo Capodicasa. L’effetto 4 dicembre, insomma, continua a propagarsi tra i dem siculi.