Arrivano i rinforzi. Le fiamme sotto i rifiuti non si placano ed è necessario aumentare uomini e mezzi a Bellolampo, in preda all’incendio – ritenuto doloso – ormai quasi da una settimana. Ieri i pompieri avevano previsto una permanenza sul posto almeno fino a martedì, ma col supporto dell’esercito i tempi potrebbero essere più brevi. E così, insieme alle autobotti dei vigili del fuoco, ai camaion e alle ruspe, ci saranno altre braccia a collaborare alle complicate operazioni di spegnimento, che avvengono anche oggi attraverso l’acqua lanciata dai canadair e le tonnellate di terra volte “a soffocare” il fuoco latente.
Una corsa contro il tempo per limitare i rischi, già messi fortemente in discussione in questi giorni: i dati emersi dalle analisi dei tecnici dell’Arpa, che riguardano l’inquinamento, non documenterebbero pericoli per la salute pubblica, ma tra chi vive nelle zone circostanti cresce l’allarme per la qualità dell’aria. Nel frattempo, oggi, è previsto un ulteriore sopralluogo con un elicottero della polizia al quale parteciperà il procuratore aggiunto Ignazio De Francisci: è necessario monitorare la situazione dall’alto per avere un quadro più completo.
E, nella notte, l’emergenza rifiuti ha già comportato gravi conseguenze sul fronte dei roghi ai cassonetti: i vigili del fuoco sono intervenuti in diverse zone della città. Cumuli di immondizia sono stati dati alle fiamme nella zona di Passo di Rigano, al Cep, a Bonagia e nella zona di corso dei Mille.