Un incendio di vaste proporzioni sta danneggiando in questo momento il centro di prima accoglienza e soccorso di Lampedusa, in contrada Imbriacola. Il rogo sarebbe stato appiccato da immigrati di nazionalità tunisina, che da diverse settimane sono ospiti della struttura. Alcuni extracomunitari sarebbero anche riusciti a fuggire.
La zona è presidiata dalle forze dell’ordine e dai vigili del fuoco, che stanno tentando di circoscrivere le fiamme. L’incendio, appiccato in diversi punti, ha causato una densa nube di fumo nero sospinta dal vento verso il centro abitato. Nel centro di prima accoglienza si trovano in questo momento circa 1200 tunisini, che nei giorni scorsi hanno protestato a più riprese per chiedere il loro trasferimento sulla terra ferma.
Almeno una decina di persone, tra migranti ed uomini delle forze dell’ordine, sono rimasti intossicati nell’incendio divampato all’interno del Centro di prima accoglienza di Lampedusa. Tra di loro anche un extracomunitario paraplegico, costretto su una sedia a rotelle. Il responsabile del poliambulatorio dell’isola, Pietro Bartolo, sta valutando l’eventuale trasferimento in eliambulanza per i casi più gravi, anche se nessuno versa in pericolo di vita.
I vigili del fuoco sono riusciti a domare l’incendio doloso appiccato all’interno del Centro di prima accoglienza di Lampedusa. Secondo il sindaco dell’isola, Bernardino De Rubeis, i danni sarebbe ingenti. Le fiamme, secondo i primi rilievi dei vigili del fuoco, sarebbero state appiccate in tre palazzine della struttura, andate completamente distrutte. I circa 1200 migranti che erano all’interno del Centro, molti dei quali hanno approfittato della confusione per fuggire, sono stati radunati dalle forze dell’ordine nei pressi dello stadio comunale, a Cala Saline.
(Foto d’archivio)