PALERMO – Una commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema sanitario regionale. La richiesta arriva dal capogruppo del Pdl Nino D’Asero, che, annuncia a Livesicilia, domani chiederà al presidente dell’Ars “la convocazione di una conferenza dei capigruppo per chiedere l’istituzione di una commissione d’indagine”. Dopo il j’accuse del presidente della commissione Sanità, Pippo Digiacomo, che ha parlato di “mascalzoni da cacciare” dal sistema sanitario regionale, l’opposizione non si fa attendere. E chiede che sia l’Assemblea regionale a fare chiarezza. “C’è un sistema Sanità a cui dobbiamo guardare in maniera diversa – esordisce D’Asero -. Rappresenta un terzo della spesa della Regione e ha avuto sempre grande disponibilità di bilancio. Questo per garantire la salute pubblica. Ma la domanda che ci si dve porre è: la salute pubblica viene effettivamente garantita?”.
Non solo, c’è anche l’aspetto dei costi. E qui D’Asero solleva un’altra questione: “C’è un sistema che costa sempre di più. Come si evince dalla relazione della Corte dei conti, il costo della Sanità è aumentato in questi anni. E poiché è in atto un piano di rientro, ho chiesto più volte in commissione come mai se risparmiamo in alcuni settori, il costo del sistema nel suo complesso cresce. L’assessore al riguardo non mi ha dato mai nessuna risposta”.
E così, arriva la richiesta di una commissione d’indagine. Che segue di pochi giorni alle parole molto forti usate da Digiacomo, che è un esponente del Pd, tracciando lo stato dell’arte della sanità siciliana. Le questioni sollevate da Digiacomo saranno affrontate in parte già domani dalla commissione Sanità. Ma per D’Asero, serve uno strumento straordinario a questo punto: “C’è un momento di grande perplessità e preoccupazione – dice il capogruppo del Pdl -. Devo dare atto al presidente della commissione Sanità che ha lanciato una vibrante denuncia. Ma è possibile accettare che ci siano liste d’attesa lunghissime in Sicilia? Qualcuno si chiede perché? No, c’è solo lamentela da parte della gente. E invece c’è un problema legato al 118, c’è un problema relativo alle gare centralizzate, c’è un problema di inadempienze complessive… Davanti a questo stato di cose non possiamo certo fare di tutta l’erba un fascio. Bisogna invece studiare analiticamente il sistema sanitario regionale, che insieme alle spese per il personale ingessa il bilancio della regione”.
L’approccio del Pdl è semplice: la spesa sanitaria si mantiene, resiste ai tagli, ma la qualità del servizio non decolla. “A nessuno sfugge che ci sono problemi enormi. Io sono per il rispetto dell’Assemblea, che è un’istituzione seria: quando assume iniziative, i risultati si ottengono”. Per questo, domani Ardizzone troverà sulla sua scrivania la richiesta di convocazione della capigruppo che dovrà discutere dell’istituzione della commissione d’inchiesta. Possibile una convergenza tra maggioranza e opposizione? “La mia non è una battaglia di parte. Io non punto il dito contro nessuno, semmai contro un sistema che costa tanto e che non funziona”.
Digiacomo, seduto a fianco dell’assessore Lucia Borsellino, aveva parlato senza mezzi termini di “mascalzoni”. “Io non ho usato nessun aggettivo – dice D’Asero -. Prima, voglio capire. Magari poi dirò cose ancora più pesanti, ma mi auguro di no”. Tra i punti da rivedere, secondo il capogruppo del Pdl, ci sono le gare centralizzate: “Di fatto danno al possibilità solo ai grossi gruppi di poter spremere il limone. Vanno invece stabiliti i prezzi medi di riferimento e sul territorio vanno reperiti quei beni e servizi salvaguardando l’imprenditoria locale. Il caso lo sollevai nella precedente legislatura, ma eravamo in presenza di una realtà di arroganza istituzionale rappresentata dal vecchio assessore. Ora si apra una fase nuova: Digiacomo sta dicendo una cosa che merita attenzione. Affrontiamola in maniera seria. Troviamo insieme un’ipotesi di lavoro. Magari scopriremo che ci sono delle emorragie o dei galantuomini che potrebbero fare meglio”.