Sanità, la Farinella diffida il Civico: "Sospensione illegittima, va revocata" - Live Sicilia

Sanità, la Farinella diffida il Civico: “Sospensione illegittima, va revocata”

Si profila un contenzioso legale a Palermo

PALERMO – La diffida è tanto dura quanto attesa. Desirée Farinella, la responsabile di presidio del “Di Cristina”, che fa capo all’azienda Civico di Palermo, chiede in sostanza la revoca del provvedimento con cui il 2 febbraio scorso è stata rimossa dall’incarico dal commissario straordinario dell’azienda, Walter Messina.

Verso il contenzioso legale

L’atto di diffida, firmato dagli avvocati Roberto Croce e Luciano Romeo oltre che dalla stessa Farinella, è stato inviato la scorsa settimana e finora non ha ottenuto alcun riscontro dall’azienda: c’è anche la richiesta di accesso agli atti. Non è difficile ipotizzare che siamo solo all’inizio di un contenzioso legale che potrebbe avere ulteriori sviluppi se verrà dimostrata la illegittimità del provvedimento invocata dai legali della dottoressa.

La vicenda del ‘Di Cristina’

La vicenda è quella che è esplosa dopo una lettera inviata a “La Repubblica” dalla madre di un bambino ricoverato alla Nefrologia pediatrica del Di Cristina che a distanza di circa sei mesi lamentava “gravi disservizi”. Presunte inefficienze che hanno provocato la durissima reazione del presidente della Regione Schifani che, dopo essersi scusato con la donna, ha investito del caso i vertici dell’azienda Civico per gli opportuni provvedimenti, arrivati qualche giorno dopo con il trasferimento e il demansionamento della professionista.

L’atto di diffida al Civico

Nell’atto di diffida gli avvocati sottolineano che il provvedimento è stato adottato in assenza di contraddittorio e in violazione di precise norme di legge; che si fa riferimento a “supposte” circostanze che non hanno trovato alcun riscontro neppure nelle ispezioni effettuate dal Nas e dallo stesso assessorato della Salute; che i disservizi contestati e non provati riguardavano anche altri settori dell’ospedale senza che sia stato adottato alcun provvedimento nei confronti dei responsabili; che l’arbitraria rimozione dall’incarico, che potenzialmente può arrecare danni anche erariali di cui l’azienda “Civico” sarà chiamata a rispondere, è stata sostanzialmente voluta per ‘appagare con un capro espiatorio il bisogno collettivo di vittime sacrificali dando in pasto la Farinella alla gogna mediatico-giudiziaria’.

Lavoratori e sindacati con Farinella

Nelle sette pagine di diffida si precisa anche come nel 2023 la dottoressa Farinella non abbia ricevuto alcuna comunicazione, scritta o verbale, in merito a carenze di presìdi, materiali e attrezzature sanitarie né tantomeno contestazioni sul vitto della Nefrologia pediatrica. E’ appena il caso di ricordare che qualche giorno fa la stragrande maggioranza dei dipendenti dell’ospedale Di Cristina oltre che delle sigle sindacali hanno firmato un documento, inviato al commissario straordinario Walter Messina, in cui sostanzialmente si contestava la procedura seguita e si chiedeva la revoca del provvedimento.


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