Sanità, nomine e scandali | Carabinieri in assessorato - Live Sicilia

Sanità, nomine e scandali | Carabinieri in assessorato

L'assessorato regionale alla Sanità

La “visita” dei militari sarebbe legata alle contestate nomine in alcuni posti chiave nelle strutture pubbliche dell'Isola. Si parte dal caso di Giuseppe Noto, l'ex direttore sanitario dell'Asp 6 di Palermo rimosso perché non era in possesso dei titoli necessari.

PALERMO – Nella sanità siciliana dei curriculum “farlocchi” irrompono i carabinieri del Nucleo antisofisticazione. I militari oggi si sono presentati all’assessorato regionale di piazza Ottavio Ziino. Hanno fatto tappa all’ufficio di gabinetto dell’assessore Baldo Gucciardi e hanno chiesto informazioni al dirigente generale Gaetano Chiaro.

La “visita” potrebbe essere legata alle contestate nomine in alcuni incarichi chiave nella sanità pubblica dell’Isola. Si parte dal caso di Giuseppe Noto, l’ex direttore sanitario dell’Asp 6 di Palermo rimosso perché non era in possesso dei titoli necessari. O meglio, nel suo curriculum si faceva riferimento a vecchi incarichi in strutture complesse che tali non erano. Senza di essi Noto, alcuni anni fa, non avrebbe potuto essere inserito nell’albo degli idonei, da cui fu poi pescato dall’Azienda sanitaria. Chi doveva controllare non lo avrebbe fatto e così negli uffici di via Cusmano stanno per essere presi dei provvedimenti disciplinari.

Potrebbe non essere gli unici. All’assessorato regionale faceva capo la Commissione che nel 2009, nonostante i dubbi degli stessi componenti, dichiarò l’idoneità di Noto. Il suo, però, non sarebbe il solo caso spinoso. Quelli del sindacato Cimo, sempre parecchio informati – sono stati loro a sollevare la questione Noto – spiegano che “a questo punto è lecito domandarsi se quella omessa valutazione di titoli in Commissione non sia valsa, all’epoca, anche per tanti altri aspiranti Direttori generali, sanitari e amministrativi. Ed è altrettanto lecito, anzi doveroso, accertare se tutti gli attuali detentori della governance della Sanità siciliana siano realmente in possesso, se non delle capacità, almeno dei requisiti per poterlo fare”.

 


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