Alla fine prevarrà lo stile architettonico che si può ammirare (dall'alto in tutto il suo splendore) nel Corso Martiri della Libertà.
Le nomine della sanità: dotti, medici e potenti. Ma serve la svolta
Commenti
Lascia un commento
Gli ultimi commenti su LiveSicilia
Riposi in pace un grande campione
E poi hanno il coraggio di scioperare o peggio di minacciare per i controlli più serrati nelle carceri. Vergogna!
Quando probabilmente si ha una storia di tossicodipendenza che supera i 3- 4 decenni, vuol dire che dovremmo un po interrogarci sul sistema sociale e sanitario nonché su tutto ciò che è stato fatto nel passato. Qui non parliamo di una corrente partitica ma di tuttini partiti trasversalmente che hanno governato in mezzo secolo. Vuol dire che la questione è sempre stata affrontata "a tappa buco" e in maniera contingente. Speriamo che con il crack ed il fentanyl non facciano l'ennesima ingannevole sceneggiata collettiva.
Grandissimo Totò. Ci hai fatto sognare.
24 ore di pronto soccorso per una gamba rotta , due ospedali per ingessare , e radiografia a pagamento questa è la sanità siciliana
Gli incolti (chi più chi meno), i pazienti (presenti e potenziali) e i potenti (ma quelli che non hanno niente) avrebbero voluto leggere queste parole scritte dal Presidente: “Se le Asp, gli ospedali e i Policlinici siciliani non raggiungeranno gli obiettivi assegnati dal mio governo, soprattutto per quanto riguarda l’abbattimento delle liste d’attesa, ce ne andremo tutti a casa insieme ai manager delle Aziende, i direttori amministrativi e sanitari”.
Difficilmente riusciranno a rendere funzionale la sanità. Mancano medici e infermieri. Solo procedendo alle assunzioni qualcosa potrà muoversi. Non è solo una questione di numero., ma di esperienza e capacità. Non si può utilizzare il primo medico e infermiere che capita nel prontosoccorso. Lo Stato prima di tutto abroghi il numero chiuso nella facoltà di medicina eliminando i quiz e che rappresentano un metodo sbagliato di selezione in quanto precludono ai giovani potenzialmente meritevoli di entrare nella facoltà di medicina. È necessario cambiare rotta. Per formare un medico ci vogliono 10 anni e non tutti coloro che riescono ad entrare tramite i quiz diventeranno medici. Molti si fermeranno per strada. Quindi basta con il numero chiuso. Chi studia va avanti, chi si parcheggia all’Università dopo due anni va respinto e invitato a ritirarsi scrivendosi in un’altra facoltà. La vedo dura. Non ci sono i soldi e nemmeno la capacità e soprattutto la volontà per attuare una vera svolta. Staranno bloccati e staranno a giustificarsi per la loro inerzia dicendo che la Regione non gli ha dato gli strumenti necessari per svolgere il loro ruolo e per realizzare i loro piani organizzativi. Non ci sarà nessuno che andrà a casa. Sono già di per se protetti dalla politica che li ha nominati. È una situazione già vista.