PALERMO- Non ha sicuramente buttato giù le fondamenta, però, Giuseppe Sannino è come se stesse iniziando tutto da capo. Le pessime prestazioni di inizio campionato hanno ovviamente gettato nello sconforto quasi tutti, appunto quasi, perché Sannino crede ancora nel suo lavoro e in quello della squadra. C’è però da lavorare e come ha detto Giorgio Perinetti, il problema principale del Palermo è a livello mentale, psicologico. Questi giorni di sosta quindi sono fondamentali per ricostruire carattere e identità di una compagine che probabilmente ha troppa paura di scendere in campo. A Boccadifalco, però, non ci sono solo note negative; la positività arriva soprattutto dal giovane Paulo Dybala, sicuramente titolare nel prossimo match casalingo contro il Cagliari. Ieri l’argentino ha realizzato una tripletta contro una formazione dilettantistica e Sannino appare sempre più convinto nel farlo giocare dall’inizio. Del resto è un investimento importante e allora perché non dargli fiducia?
In questi giorni si è lavorato anche sul possibile modulo. Sannino ieri ha provato il 4-3-3, qualche giorno prima ha confermato il 4-4-2 e nei prossimi giorni proverà anche il 4-3-1-2. Insomma, lavori in corso, il Palermo è un cantiere aperto. Mantovani è recuperato, Brienza invece continua a svolgere lavoro differenziato e a meno di impennate di salute, non farà parte dei convocati per la gara del 15. Così come Zahavi, altro giocatore che a questo Palermo potrebbe servire. Nonostante l’inizio turbolento, in tanti sono pronti a scommettere su Sannino: “E’ abituato a campionati difficoltosi e sa come affrontare le situazioni complicate. A me piace molto – ammette Miccichè – credo sia perfetto per la squadra e persino in sintonia con Zamparini. Con lui usciremo velocemente da questo momento”. Un incoraggiamento per Sannino arriva anche dal suo ex presidente, Antonio Rosati, patron del Varese: “Dispiace per Sannino, e per il suo inizio non felice sulla panchina del Palermo; sono sicuro che saprà risollevare la situazione. Cosa dico a Zamparini? Che deve avere solo pazienza, che deve fare gruppo con i giocatori e dare al mister almeno due mesi di tempo per capire se quella percorsa è la strada giusta”.