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Santa Maria La Scala |Denuncia per la riqualificazione

Durissima la replica: “E’ abbastanza evidente l’incapacità del Movimento riguardo la lettura delle carte".

l'attacco del movimento 5 stelle
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Acireale – “Lavori per quasi 800.000 € che dovevano riqualificare il borgo marinaro di Santa Maria La Scala in realtà lo hanno dequalificato, deturpando uno degli angoli più belli del nostro territorio” – questa la denuncia del Movimento 5 Stelle che, attraverso una nota,riaccende i riflettori sulla “riqualificazione scempio” della frazione marinara di Acireale.  Il 27 Maggio 2016, circa due settimane dopo la presentazione della denuncia pentastellata alla stampa, l’11 maggio 2016, viene redatto e firmato il Certificato di Regolare Esecuzione dei lavori di riqualificazione del Borgo di Santa Maria la Scala,documento che sostituisce il collaudo e che è redatto dalla stessa Direzione Lavori che ha seguito l’iter dei lavori.

“Da quanto emerge dal Certificato di Regolare Esecuzione – dice l’on. Angela Foti – molte dei nostri rilievi nell’esecuzione dei lavori, sono stati oggetto di attenzione dalla Direzione Lavori, che ha proceduto a defalcare alla ditta le somme pagate in più per lavori che non erano conformi a quanto previsto sia nel progetto originario che nella perizia di variante. Tra i lavori vi sono anche i famosi allori e gli esosissimi cestini dei rifiuti da noi denunciati.

La direzione lavori ha dunque detratto oltre 4 mila euro, rimodulando la voce di prezzo (NP 23 bis). Il costo complessivo per l’acquisto e la messa dimora di ogni singolo albero è così passato da oltre 950 euro a circa 600 euro che poi al netto del ribasso d’asta è sceso a circa 455 €. Mentre il costo per il solo acquisto di ogni singolo albero è passato al netto del ribasso d’asta da circa 320 € a circa 95 €. Si è dunque passati da un costo di oltre 12.000 € a poco più di 8.000. Anche per i costosissimi cestini – continua il deputato regionale del m5s – che non erano stati previsti ne in progetto ne in perizia di variante, tant’è che si è dovuto procedere durante la fase di esecuzione dei lavori alla creazione di un nuovo prezzo (NP. 69) non incluso nel Prezzario Regionale, la Direzione lavori ha proceduto ad un detrazione con la motivazione che la ditta ha fornito dei cestini parzialmente diversi rispetto a quelli concordati in precedenza. Il costo di ogni singolo cestino è stato diminuito di 81 € al lordo del ribasso d’asta per un totale di 810 €, che poi al netto si traduce in una detrazione di circa 650 €. Il costo al lordo di ogni singolo cestino è così passato da circa 730 € a circa 630 €. Altre detrazioni hanno riguardato il servoscala installato all’interno della ex scuola elementare in quanto di modello e caratteristiche diverse rispetto a quello concordato, detrazione di circa 640 € al netto del ribasso d’asta, e circa 2.760 €per un errore materiale (che avevamo riscontrato) relativo a delle superfici del marciapiede sul lungomare da risanare.

Una nota a parte merita la questione “rampa disabili” che come è noto ha una pendenza ed una lunghezza che sono completamente fuori norma ed inoltre l’accesso ad essa è ostacolata da un enorme albero che riduce notevolmente lo spazio d’accesso alle sedie a rotelle, rendendo pericoloso il suo utilizzo. Dal certificato si scopre che il Direttore dei Lavori ha emesso un ordine di servizio ( il n. 6 del 9 febbraio 2016) con il quale intimava alla ditta di adeguare alle normative vigenti le caratteristiche della rampa. Una volta per ricevuta risposta dalla ditta che accampava impedimenti all’adeguamento della rampa a causa della presenza di un palo e di un pozzetto dell’illuminazione pubblica, il Direttore dei Lavori semplicemente se ne lavava le mani comunicando al RUP, l’ing. Torrisi del Comune di Acireale, il diniego della ditta per le suddette motivazioni e chiedendo lumi su come procedere. Il RUP non ha risposto alle comunicazione del Direttore dei Lavori così la scivola è rimasta così come si presenta oggi.

Il RUP, l’ing. Torrisi – conclude – che dovrebbe rappresentare e tutelare gli interessi del Comune di Acireale, non ha controfirmato il Certificato di Regolare Esecuzione, ciò, ci auguriamo, possa rappresentare un segnale della volontà dell’Ing. Torrisi a fare delle controdeduzioni che portino ad ulteriori detrazioni o ad altre sanzioni nei confronti della ditta esecutrice nonché eventualmente nei confronti del Direttore dei Lavori. Il RUP entro due anni dalla data riportata nel Certificato di Regolare Esecuzione deve provvedere a redigere le proprie controdeduzioni, speriamo insieme a tutti i cittadini acesi che lo faccia il prima possibile, ma si sa ad Acireale il tempo è dilatatissimo. Per il momento, non possiamo che reiterare la richiesta di dimissioni immediate nei dell’Assessore ai Lavori Pubblici Nando Ardita il quale si è dimostrato totalmente inadeguato al ruolo. Inadeguatezza che paga tutta la città”.

Durissima la replica del vice sindaco Nando Ardita: “E’ abbastanza evidente l’incapacità del movimento riguardo la lettura delle carte, questa denuncia si basa sul nulla.Rimando al mittente la richiesta di dimissioni all’on. Foti che,piuttosto,dovrebbe spiegare cosa ha fatto in questi anni per la città e per la Regione. Questa amministrazione ha trovato una frazione distrutta e dimenticata da troppi anni,l’abbiamo resa sicuramente turisticamente più appetibile e gradevole,sono polemiche inutili”.

Il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, dichiara: “Continuiamo a non comprendere il presunto polverone sollevato dai Cinque stelle. Le detrazioni sono frutto di una scelta autonoma di questa Amministrazione comunale che, come deve, controlla le carte e vigila sul modo in cui vengono effettuati i lavori e spesi i soldi pubblici. Questa Amministrazione ben prima della presunta denuncia dei Cinque Stelle aveva effettuato sopralluoghi e chiesto, ove ritenuto necessario, la verifica dello stato dei lavori.

La denuncia fatta oggi dai Cinque Stelle evidenzia che su una spesa complessiva di € 1.500.000 per la riqualificazione del borgo e del porto di Santa Maria La Scala, progetti ereditati dalle passate Amministrazioni, sono state riscontrate anomalie di circa € 6000 e che la cifra di fatto non è mai stati pagata dal direttore dei lavori proprio perché, come si fa di norma dopo la chiusura del cantiere, soprattutto quando ci sono varianti in corso d’opera, doveva verificare i lavori ed eventuali anomalie. Per questo motivo abbiamo ritenuto e riteniamo una speculazione politica vestirsi da paladini, quando c’è già chi amministra la città con la giusta attenzione verso i luoghi e la spesa pubblica. Li ringraziamo per la volontà di collaborare alla verifica dei lavori”.

 

 

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