PALERMO – Polemica tra ex forzisti sullo Sblocca-Italia. A dare fuoco alle polveri è Michele Cimino, deputato regionale oggi nei Riformisti moderati. “Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha approvato la prima tranche di quindici opere finanziate dallo Sblocca-Italia per un valore totale di 1.664 milioni che dovranno essere cantierati per 335 milioni entro il 2014 e per 1329 milioni entro il 30 giugno 2015. Ebbene, per la regione Sicilia non è prevista alcuna opera, nonostante la nostra Isola sia, da un punto di vista strutturale, quella che necessita più di ogni altra di interventi urgenti, senza trascurare il dato, anch’esso allarmante, che è sempre la Sicilia la regione in cui si registrano dati preoccupanti di disoccupazione e non solo giovanile”.
Per Cimino “lo sblocco di opere pubbliche avrebbe infatti come conseguenza, oltre alla realizzazione di importanti interventi strutturali, anche quello di rimettere parzialmente in moto il settore edilizio siciliano che è alla paralisi, come denunciato più volte dagli organismi che lo rappresentano. Mi chiedo – aggiunge Cimino – quindi il motivo della esclusione della Sicilia da questo piano di interventi e per quale ragione i parlamentari nazionali siciliani dell’Ncd non si siano adoperati per sensibilizzare il ministro Lupi, che proprio all’Ncd appartiene, per includere la nostra regione nella serie di opere sbloccate, o per informarlo dell’esistenza della Sicilia fra le venti regioni italiane”.
La replica di Ncd non si è fatta attendere. “Forse all’onorevole Cimino è sfuggito qualche dettaglio riguardo alle opere previste dallo Sblocca Italia per la regione siciliana. Repetita iuvant: grazie al Nuovo Centrodestra e al ministro Lupi, il decreto Sblocca Italia ha stanziato 5 miliardi di euro per la Sicilia, di cui 2.5 subito disponibili da destinare ad opere immediatamente cantierabili, ed in particolare l’asse ferroviario Palermo – Catania – Messina, il completamento dell’Agrigento – Caltanissetta, la rete della Circumetnea e il tratto Stazione-Piazza della Libertà della metropolitana di Palermo”, scrivono in una nota congiunta i deputati siciliani di Ncd, Nino Bosco, Vincenzo Garofalo, Nino Minardo, Dore Misuraca e Alessandro Pagano.
“Tutte queste risorse, come ricordato anche da Angelino Alfano, saranno messe a disposizione delle imprese impegnate nei vari cantieri, per consentire il completamento di importanti assi viari per regionali, che rappresentano uno strumento fondamentale per il rilancio dell’isola” spiegano i parlamentari.
“Si tratta di infrastrutture di straordinaria importanza e rappresentano il giusto segnale di attenzione del governo per il Sud del Paese ed in particolare della Sicilia – aggiungono i deputati siciliani di Ncd -. Dunque, con garbo e fermezza, respingiamo al mittente l’accusa di non aver sufficientemente ‘sensibilizzato’ il ministro Lupi ed il Governo, che non ha certo bisogno di essere sensibilizzato e conosce bene le priorità per il Paese” concludono.
Interviene anche il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, senatrice Simona Vicari:”Gli interventi previsti dal decreto Sblocca Italia in favore della Sicilia sono importanti e soprattutto strategici. Sono stati stanziati 5 miliardi di euro, di cui la metà subito disponibili, per l’asse ferroviario Palermo-Catania-Messina, per il completamento dell’Agrigento-Caltanisetta, della rete della Circumetnea e del tratto della metropolitana di Palermo Stazione-Piazza della Libertà. Questi sono i numeri, il resto e soprattutto le polemiche senza fondamento le lasciamo a chi come Michele Cimino probabilmente non ha letto con attenzione il decreto o ha informazioni sbagliate. Infatti sarebbe ora che le opposizioni si mettessero d’accordo visto che qualcuno in passato ha ribattezzato questo decreto Sblocca Sicilia. Non si tenti perciò – conclude Vicari – di distogliere l’attenzione dalle inefficienze del governo regionale imbastendo sterili polemiche”.
Giuseppe Picciolo, capogruppo del Patto dei Democratici per le Riforme all’Ars: “Ci fa piacere che i deputati del Ncd e lo stesso ministro Lupi ricordino che il governo nazionale che sostengono abbia rifinanziato opere infrastrutturali per la Sicilia. Ma sarebbe meglio apprendere, per una volta, che un governo finanziasse e prevedesse nuove opere per superare il gap della Sicilia con il resto del Paese. Mi pare che al di là di ferrovie e opere stradali eterne incompiute già previste dai tempi di Cuffaro ci siano poche novità. Anzi con un pizzico di ironia mi aspetto che da qui a poco venga riproposto il miraggio del rifinanziamento del ponte sullo stretto, di cui si parla ogni volta che si insedia un nuovo governo a Roma, e magari il canale sottomarino dello Stretto”.