CATANIA – In assenza di una vera politica abitativa, il 31 Dicembre scade l’ennesima proroga degli sfratti di cui usufruiscono i cittadini più deboli: anziani a basso reddito, malati terminali, famiglie con minori a carico. Un dramma anche in una città come Catania, dove la crisi economica, la disoccupazione e il welfare poco incisivo sulle fasce a basso reddito, complicano il cosiddetto “disagio abitativo”.
Lo segnala Giusi Milazzo, la segretaria generale del Sunia di Catania, il sindacato degli inquilini. “Come nel passato nessuna risposta alternativa alla strada è stata offerta a queste famiglie e, nonostante questa precisa responsabilità, il Governo, ed in particolare il Ministro delle Infrastrutture, fa finta che il problema non esista. – segnala la Milazzo- Sono passati circa otto anni dall’emanazione della Legge 9/2007 che prevedeva la prima proroga per queste categorie e stanziava fondi per rispondere al problema.
Quei fondi sono ancora in larga misura non spesi o destinati a rispondere alla domanda di acquisto anziché all’affitto a canoni sostenibili da queste famiglie. Nel frattempo la situazione si è ulteriormente aggravata, si è aggiunta l’esplosione degli sfratti per morosità accentuata sicuramente dalla crisi ma frutto dell’assenza totale di una strategia per affrontare il disagio abitativo”. Nell’ultimo anno il Ministero ha perso oltre 8 mesi di tempo per trovare i fondi stanziati dalla Decreto Legge 47 del 2014, inserendoli nella Legge di stabilità con una imbarazzante rateizzazione fino al 2024.
“In una situazione come questa prorogare ulteriormente gli sfratti è una questione di decenza. – conclude la segretaria del Sunia- Non si può far cadere sulle spalle di questi cittadini l’incapacità di affrontare una situazione così grave esicuramente prevedibile.Il Governo ha ancora tempo per rimediare con il Decreto“milleproroghe”. E’ un atto dovuto anche se non sufficiente.”