Scagionata dal medico 'gentiluomo'| "Non rubò la vincita al Lotto" - Live Sicilia

Scagionata dal medico ‘gentiluomo’| “Non rubò la vincita al Lotto”

Sotto processo c'era la collaboratrice dello psichiatra Pietro Mitra.

PALERMO – Il “medico gentiluomo” l’ha scagionata prima di morire. L’ex segretaria di Pietro Mitra, defunto luminare della psichiatria, è stata assolta dal Tribunale.

Decisivo il colpo di scena all’ultima udienza utile. La difesa ha depositato il documento con cui Mitra ha ritirato la denuncia che stava alla base del processo nei confronti della sua collaboratrice, imputata per la ricettazione di una giocata vincente al Lotto.

Il medico era un appassionato del gioco. Nel maggio 2015 centrò alcuni ambi e terni totalizzando una vincita di poco inferiore ai duemila euro. Si presentò in ricevitoria per incassare la somma e si accorse che la ricevuta della giocata vincente era sparita da una carpetta. Da qui l’iniziale denuncia.

Qualche giorno dopo, così sosteneva l’accusa, l’imputata mise all’incasso la vincita che le fu bonificata sul conto corrente. Le veniva contestata la ricettazione perché avrebbe “acquistato o comunque ricevuto un biglietto del gioco del Lotto provento del furto denunciato dal proprietario Mitra”.

Proprietario che, evidentemente, si era ricreduto, mettendo per iscritto che “lo scontrino è stato rinvenuto e incassato da una persona di mia fiducia”. Niente furto, dunque, così scrisse Mitra, poco prima di morire all’età di 92 anni. Un cambiamento di rotta che ha pesato sulla decisione del giudice monocratico Nicola Aiello.

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