PALERMO – Le ombre sulla giustizia amministrativa sono pesantissime. E sono contenute in uno dei capitoli più delicati dell’inchiesta sul giro di corruzione.
La dirigente regionale Dorotea Maria Piazza aveva sospeso l’aggiudicazione di una gara milionaria bandita dalla Regione siciliana per i collegamenti marittimi con le isole minori. I bandi predisposti dal suo predecessore, Severino Salvatrice, pure lei sotto inchiesta, non l’avevano affatto convinta. Troppo sbilanciati in favore della compagnia di navigazione che fece ricorso al Tar, perdendolo. Da qui la necessità di muoversi, di “esercitare pressioni”, così le definiscono gli investigatori, sui giudici del Consiglio di giustizia amministrativa, l’organismo d’appello.
“Niente, va bene io ti raccomando l’altra cosa perché io ci tengo molto, io viaggio spesso con la Ustica Lines. Sono diventato amico di qualcuno là che mi segnalava sta cosa. Io tengo la casa a Erice come sai”. A parlare era l’ex presidente del Cga per la regione Sicilia, Raffaele De Lipsis, ora in pensione, e pure lui indagato. Il suo interlocutore era l’attuale presidente Claudio Zucchelli. L’intercettazione è del 4 aprile scorso. Due mesi prima era stata depositata la motivazione del Tar. L’appello è ancora pendente.
Ettore Morace, tramite il deputato regionale Girolamo Fazio, anche lui arrestato, contattò De Lipsis sia per un parere (chiesto anche al presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella, come ricordato in un passaggio dell’ordinanza omissato), poi perché segnalasse il caso al suo successore alla guida del Consiglio. “Quando vado sul posto faccio sempre viaggi pure con la Ustica Lines – diceva il magistrato in pensione a Zucchelli nel corso di un incontro all’incrocio tra via Arenula e il Lungotevere Flaminio – vado a Pantelleria, faccio i week end là e questo. Niente Claudio”. Dall’inchiesta, però emergerebbe che l’interessamento non ebbe esiti, ma il tentativo di condizionarlo fu pesantissimo.