PALERMO – Fratelli d’Italia ‘benedice’ il governo Schifani e gli dà una prospettiva che consente di allungare lo sguardo “fino a fine legislatura”. La convention organizzata dai meloniani al molo trapezoidale di Palermo per raccontare i risultati di tre anni del governo Meloni regala certezze al presidente della Regione.
Sbardella: “Avanti fino a fine legislatura”
Nonostante i “giorni complicati” vissuti in Sicilia, citati dal commissario regionale FdI Luca Sbardella, secondo l’inviato di Giorgia Meloni nell’Isola “la maggioranza è forte e coesa”. Al Marina convention center, dove ad ascoltarlo in qualità di ospite c’è proprio Schifani, Sbardella lancia un messaggio fa chiarezza rispetto alle voci su una presunta ‘decisione clamorosa’ che sarebbe stata presa a Palazzo Chigi già all’indomani della bomba giudiziaria che ha investito la Democrazia cristiana e Noi moderati. “Non andremo problemi ad andare avanti e a chi ci chiede le dimissioni rispondiamo che arriveremo tranquillamente fino a fine legislatura e governeremo anche quella successiva”, le parole del commissario di FdI.
Schifani ospite da FdI: “Mi sento a casa”
Schifani ascolta, dice di sentirsi “a casa” e ringrazia Sbardella “per il sostegno e i consigli”. Il governatore evidenzia anche “la condivisione” vissuta con l’alleato rispetto a “scelte delicate”. L’assist che arriva da Fratelli d’Italia viene poi finalizzato: “Sono sereno e convinto che andremo avanti fino alla conclusione di questa legislatura. I numeri, sia sotto il profilo dei risultati che quelli in Parlamento, sono dalla nostra parte”.

Tra Schifani e FdI tensioni archiviate
È un cambio di scenario evidente. Appena un mese e mezzo fa FdI alzava al massimo la tensione nel governo regionale non partecipando alla Giunta che avrebbe poi dato il via alla proroga tecnica per Salvatore Iacolino alla Pianificazione strategica e alla nomina di Alberto Firenze all’Asp di Palermo. Pochi giorno dopo all’Ars la Caporetto della maggioranza con i deputati meloniani che rimanevano in Aula con il Mpa lasciando praterie ai franchi tiratori. Alla fine 17 articoli del ddl Variazioni di bilancio caddero sotto ai colpi del voto segreto.
Acqua passata. Dal Marina convention center viene fuori un rapporto decisamente diverso. In questo mese e mezzo Schifani ha lavorato per ristabilire il legame che si era incrinato con il partito che gli chiese di rappresentare il centrodestra alle Regionali 2022 e ora, con la Democrazia cristiana nell’occhio del ciclone, il ruolo dei meloniani diventa sempre più centrale nelle dinamiche della maggioranza.
Vertice di maggioranza sulla Finanziaria
Il centrodestra in questo lunedì mattina è riunito proprio con Schifani per lavorare alle proposte dei partiti che chiedono di avere voce in capitolo sulla legge di stabilità. Mercoledì è in programma la commissione Bilancio, che dovrà esaminare gli emendamenti approvati dalle commissioni di merito e fare il proprio lavoro di preparazione del testo che poi dovrà affrontare l’Aula.
‘Pazza idea’ De Luca
Schifani ha con sé le proposte della Democrazia cristiana, che gli ha assicurato l’appoggio esterno. I centristi hanno stretto un patto con il presidente della Regione che ha in mano le due deleghe che furono degli assessori di Cuffaro: Autonomie locali e Famiglia. Una di queste, però, potrebbe clamorosamente finire nelle mani di Sud chiama nord. Dopo quasi un anno di ‘purgatorio’ nel ruolo di opposizione “responsabile”, infatti, Cateno De Luca potrebbe decidere di dare il suo contributo all’Esecutivo. Pochi giorni fa, in conferenza stampa, De Luca aveva mandato un messaggio a Schifani: “Il governo dimostri di saper reagire a questa situazione, altrimenti meglio staccare la spina”.
Tra Sud chiama nord e Palazzo d’Orleans ci sono stati dei contatti recentissimi e un post del sindaco di Taormina, che ha anche criticato la mozione di sfiducia annunciata dalle opposizioni, sembra andare proprio in quella direzione: “Gli uomini e le donne di buona volontà non possono stare a guardare se sono chiamati a contribuire al benessere comune ed evitare la deriva verso l’irreversibile disastro”. Il leader Scn parla apertamente di “prendere un pezzo del timone in mano e tentare di evitare il naufragio” ma non chiarisce se quest’intento passerà da una formalizzazione dell’impegno Scn in Giunta o da altre forme di collaborazione.
Qualsiasi decisione in tal senso, tuttavia, non dovrebbe arrivare prima dell’approvazione della legge di stabilità. De Luca chiede che alcune delle misure già presentate al governatore vengano accolte nel ddl in discussione a Palazzo dei Normanni. Schifani, una volta incassata la quarta Finanziaria nei tempi previsti dalla legge, potrebbe mettere mano alla squadra di governo. La delega alle Autonomie locali sarebbe il settore congeniale all’indole dei deluchiani, che annoverano diversi amministratori locali nelle loro file e che da sempre si dicono vicini al mondo dei Comuni.

