PALERMO – La carriera di Salvatore Schillaci ha avuto il suo apice nei Mondiali del 1990, quelli delle “notti magiche” del nostro Paese interrotte solo dall’errore di Zenga contro l’Argentina e dai calci di rigore. L’ex attaccante palermitano, che quell’anno fu capocannoniere nella rassegna iridata e vinse anche la Scarpa d’Oro, ricorda sempre con grande piacere quella folle estate che lo fece diventare l’attaccante più amato e popolare d’Italia, tanto da ricordarla ancora durante un’intervista rilasciata per Gazzetta.it: “Vincere il Mondiale sarebbe stato un tocco in più – ha ricordato Schillaci -, perchè ho vinto anche la Scarpa d’Oro, e se avessimo vinto i Mondiali avrei vinto anche il Pallone d’oro, visto che sono arrivato secondo (vinse il tedesco Matthäus, ndr). Sarebbe stato favoloso, già mi conoscono in tutto il mondo pur non avendo vinto il Mondiale. Ci siamo andati vicino, peccato perchè avevamo una squadra formidabile, una delle più forti degli ultimi vent’anni”.
Dopo aver spiegato perchè non rientrò tra i rigoristi in semifinale contro l’Argentina (“non tirai un rigore perchè avevo un problema agli adduttori, ho preferito che lo tirasse qualcun altro”), Schillaci ha raccontato nuovamente l’aneddoto legato al pugno scagliato in spogliatoio nei confronti di Roberto Baggio: “Io sono una persona molto tranquilla e disponibile, non mi piace la violenza e cerco di essere amico di tutti. In quel caso ho avuto un piccolo diverbio con Roberto: una mattina ero abbastanza nervoso, stavo leggendo il giornale e lui iniziò a scherzare con me. Gli dissi di smetterla, lui continuò e così gli tirai un pugno, ma siamo rimasti grandi amici lo stesso, e questo episodio lo abbiamo cancellato”