Sciascia, a 33 anni dalla morte: i "cretini non erano solo a destra" - Live Sicilia

Sciascia, a 33 anni dalla morte: i “cretini non erano solo a destra”

“Oh i bei cretini di una volta! Genuini, integrali. Come il pane di casa. Come l’olio e il vino dei contadini.”
IL COMMENTO
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PALERMO – “Oh i bei cretini di una volta! Genuini, integrali. Come il pane di casa. Come l’olio e il vino dei contadini.” Così Leonardo Sciascia nel suo “Nero su Nero”, pubblicato nel 1979. Sarebbe morto il 20 novembre dell’89. E sempre nello stesso piccolo libro: “Intorno al 1963 si è verificato in Italia un evento insospettabile e forse ancora, se non da pochi, sospettato. Nasceva e cominciava ad ascendere il cretino di sinistra: ma mimetizzato nel discorso intelligente, nel discorso problematico e capillare. Si credeva che i cretini nascessero soltanto a destra, e perciò l’evento non ha trovato registrazione. Tra non molto, forse, saremo costretti a celebrarne l’Epifania.”
Leonardo Sciascia era un periscopio di terra; vedeva al di là dei muri più alti. E quindi era un profeta o, almeno, noi non dovremmo negare che lo sia stato. Convinto che l’Italia fosse un Paese “senza verità”, Sciascia ne attribuì una delle maggiori responsabilità ai cretini. Essi non sono gli stolti, cioè gli incolpevolmente incapaci, ma sono coloro che guardano soltanto con gli occhi delle proprie viscere e che del nutrimento di queste fanno la primaria, vitale esigenza e il sommo piacere. Insomma, i cretini dei tempi nostri sono paghi e accarezzano con sguardo luminoso il loro sentimento di esseri privilegiati. Spesso li vediamo in tv e ci entrano in casa come filosofi, economisti, giornalisti, scrittori, mafiologi. A volte sono anche consapevolmente sleali e càmpano vendendo merce avariata dai catechismi delle parrocchie di appartenenza o frutto di plagio. Sciascia, però, ci aveva avvisati.

Eppure questo nostro non è il tempo di Sciascia, ma il tempo nonostante Sciascia. Questo nostro è l’impero del conformismo. Nella foto accanto vedete una strana immagine: è quella di un “ex libris” di Leonardo Sciascia. Gli “ex libris” sono stampigliature o etichette che i possessori di molti libri applicano a questi e la frasetta significa: dai libri di (in questo caso: Leonardo Sciascia). Questo che vedete nella fotografia mi è stato donato da Marcella Smocovich, la storica assistente, segretaria, correttrice di bozze del Maestro. Aveva letto un mio libro e per ringraziarmi del piacere che affermava di averne ricevuto volle vedermi. Mi donò l’ex libris perché, disse, “sono vecchia e se lo avessero i miei nipoti finirebbe su una bancarella”. Poi notò che guardavo la fotografia incorniciata di una bellissima ragazza. “Ero io – disse sorridendo e aggiunse – Ti chiederai se sono mai stata a letto con Sciascia…” ed io “Veramente…” e lei “No, non lo sono stata, ma ti chiederai il perché…” ed io “Veramente…” e lei: “Perché non me lo ha chiesto”.

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