CATANIA – Lo sport penalizzato dalle regole imposte dal governo. Sono scesi in piazza, stamani, i lavoratori del settore sportivo, laureati in scienze motorie o diplomati Isef, per protestare contro le regole imposte dal Dpcm del presidente Conte per contenere il contagio da coronavirus.
La protesta
Un settore penalizzato, dicono i manifestanti, nonostante non vi siano evidenze scientifiche di focolai o cluster nelle palestre o nelle piscine. “Solo il 2% delle strutture non è risultato a norma dopo i controlli annunciati dal presidente Conte prima di decidere per la chiusura. Molti di noi hanno adeguato gli ambienti e rispettato le regole e oggi si trovano senza possibilità di lavorare”
I ristori
E senza ristori, almeno senza la certezza che gli aiuti arrivino per tutti. Chiede questo l’Usb, scesa al fianco della delegazione del Cism – Comitato italiano Scienze Motorie. “Siamo scesi anche stavolta in piazza – spiega Claudia Urzì, rappresentante del sindacato- per ribadire il concetto che, se lo Stato costringe a non lavorare deve risarcire tutti e tutte, garantire i ristori non solo per i proprietari ma per tutti i lavoratori”.