Scilipoti, Finocchiaro e gli altri | Tutti i candidati d’esportazione

PALERMO – Un’esportazione verso Lazio, Lombardia e Piemonte, ma senza trascurare la Puglia. I siciliani candidati travalicano i confini dell’Isola: se nomi come quelli di Antonio Ingroia e Angelino Alfano, schierati dai propri partiti pressoché ovunque, sono virtualmente “trasparenti” nelle liste, e dunque non hanno suscitato polemiche in vista della prevedibile rinuncia al seggio, molti “paracadutati” hanno causato mal di pancia nei partiti. Già, perché molti di loro hanno accettato un seggio blindato in una sola circoscrizione: non la loro.
Il caso che più è finito sotto i riflettori è chiaramente quello di Pietro Grasso. L’ex procuratore nazionale antimafia è capolista del Pd al Senato solo nel Lazio e quindi non potrà “liberare” la casella a vantaggio di qualcun altro. Analoga sorte, nella stessa regione, è quella di Rocco Crimi: il tesoriere storico del Pdl, messinese, è capolista alla Camera nella circoscrizione Lazio 2, quella cioè che comprende tutta la regione tranne la capitale e la sua provincia. Opposta la condizione di Antonio Ingroia: pur essendo candidato ovunque, non è eleggibile in Sicilia, e quindi dovrà optare per un altro collegio.
Ma è la Lombardia la vera terra di conquista. Se una casella è stata lasciata libera da Diego Cammarata, che ha detto di aver rinunciato a un seggio blindato che gli sarebbe stato offerto dal Pdl, un posto da capolista di Sel è stato invece accettato da Claudio Fava, catanese di nascita e notoriamente residente a Isnello dalle ultime regionali. Meno ingombrante la posizione di Fabio Giambrone: il braccio destro di Leoluca Orlando corre anche in Lombardia 1 e in Piemonte 1, ma potrebbe optare per l’eventuale seggio che Rivoluzione civile potrebbe fargli arrivare dalla sua Sicilia occidentale. Chiude l’elenco dei siciliani d’esportazione in Lombardia Bruno Gridelli: il direttore dell’Ismett, però, in fondo ha scelto di candidarsi nella “lista Monti” per la circoscrizione che comprende la sua Sesto San Giovanni. Analogo ragionamento si potrebbe fare per Ignazio La Russa, candidato nella circoscrizione milanese: pur essendo nato a Paternò, l’esponente di Fratelli d’Italia è a tutti gli effetti percepito come un lombardo, vivendo nella città meneghina da quasi sempre. Rimanendo nel nord-ovest, invece, è da segnalare la candidatura di Celeste Costantino: la segretaria provinciale di Sel a Palermo è stata candidata, con qualche malumore locale, nella circoscrizione Piemonte 1, ma sul suo conto c’è da dire che l’esponente vendoliana non era neanche siciliana. Piemontese? No, calabrese cresciuta a Roma.
Le esportazioni, però, non si fermano al Nord. La Puglia è la regione meridionale più “invasa” dai siciliani: al Senato, gli eventuali immigrati isolani nel tacco dello Stivale potranno optare per Anna Finocchiaro, catanese e capolista del Pd, mentre alla Camera c’è spazio per Ignazio Messina al quarto posto della lista di Rivoluzione civile. In Campania, invece, doppietta catanese nelle liste Pdl: al quarto posto della lista per la circoscrizione Campania 1 c’è l’ex presidente dello Iacp e del Calcio Catania Angelo Attaguile, al sedicesimo di quella per il Senato c’è il sindaco di Grammichele Giuseppe Compagnone. In Calabria, quasi vicino alla sua Messina, c’è poi Domenico Scilipoti: il politico ex-dipietrista ha ottenuto un sesto posto nella lista Pdl per la Camera. Chiudono l’elenco, infine, due siciliani da sempre poco attivi nell’Isola: Ignazio Abrignani, nato a Marsala, e Salvatore Cicu, che a dispetto del cognome è nato a Palermo, sono entrambi al secondo posto di una lista Pdl, rispettivamente nelle Marche e in Sardegna.