Scontenti renziani e Cardinale | La giunta dei separati in casa - Live Sicilia

Scontenti renziani e Cardinale | La giunta dei separati in casa

Dopo la nomina di Luisa Lantieri gli assessori renziani e quello di Sicilia Futura, Maurizio Croce, pensano di disertare la riunione di giunta per protesta. La maggioranza è nuovamente nel caos.

Caos alla Regione
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PALERMO – E adesso spunta persino la figura quasi mitologica dell’assessore… esterno. È l’ultimo capitolo di tre anni di follie e contraddizioni. Apparenti accordi e liti. Marce indietro e recite. Oggi Crocetta ha convocato una giunta per le 14. Ma fin da subito si è sparsa una voce: gli assessori “renziani”, cioè Alessandro Baccei, Vania Contrafatto e Baldo Gucciardi, oltre a Anthony Barbagallo per l’Areadem di Giuseppe Lupo e Maurizio Croce in “quota Cardinale”, potrebbero non prendere parte alla riunione del governo. Un gesto di protesta, contro l’ultima nomina nell’esecutivo di Crocetta: Luisa Lantieri.

Una nomina che non è piaciuta a Sicilia Futura che aspirava a un secondo assessore in giunta. Il leader della formazione politica, Totò Cardinale, proprio a Livesicilia ha paventato la possibilità che il suo gruppo possa passare persino all’opposizione. Una ipotesi confermata oggi dal capogruppo Picciolo: “Il dado è tratto: la scelta di lasciare in questo momento il governo della Regione – ha detto – è di fatto una scelta obbligata in quanto abbiamo da sempre chiesto al governatore Crocetta ed alla maggioranza che lo sostiene una linea politica ed un programma, ma invece ci siamo imbattuti in una sorta di “labirinto”, fatto di trattative ed incastri politici che hanno determinato la situazione di stallo fino a ieri ci trovavamo. I messaggi di solidarietà, – ha aggiunto – pervenuti in queste ore ai nostri deputati di Sicilia Futura, ci portano ad asserire che questa scelta sofferta di uscire dal Governo regionale è quella più giusta per provare a favorire il ritorno della politica con la “P” maiuscola”. E i messaggi di solidarietà sarebbero giunti anche dall’area del Pd alla quale gli uomini di Cardinale fanno espressamente riferimento, cioè i renziani di Davide Faraone.

Una solidarietà che si sarebbe tradotta persino nell’intenzione di non partecipare alla giunta, in segno di solidarietà a Cardinale, certo. Ma anche perché – sussurrano nei palazzi del potere – con la nomina di Luisa Lantieri è sostanzialmente fallito il tentativo di quell’area del Pd di far entrare in giunta anche politici che facessero riferimento al movimento Ala, che fa capo a Denis Verdini a Roma e a Saverio Romano in Sicilia.

Alla fine, l’intenzione di boicottare la giunta è naufragata. Tra i distinguo e i paradossi. ““Rispetto al tema dei forestali – si legge in una nota del coordinamento regionale di Sicilia Futura – non possiamo restare indifferenti e pertanto, solo per questo specifico argomento, con senso di responsabilità nei confronti del governo della regione abbiamo pregato l’assessore Maurizio Croce, così come concordato con gli assessori Baccei, Gucciardi e Contraffatto, di volere partecipare alla giunta convocata per oggi per trattare la vertenza dei forestali nonostante l’attuale situazione politica che ci vede esterni all’azione dell’attuale governo”. Un assessore “ad acta”, insomma. Che non si dimette, ma che risponde, in sede di governo, a una forza politica che afferma di essere estranea a quel governo.

E che concorda, però, con gli altri assessori la stessa presenza in giunta. Gli assessori renziani, appunto. “Riteniamo opportuno – hanno detto Baccei, Contrafatto, Gucciardi e Barbagallo – partecipare ai lavori della giunta per onorare le importanti questioni poste all’ordine del giorno, nell’interesse della Sicilia. Auspichiamo ovviamente – aggiungono – che venga recuperato il rapporto col governo nazionale, condizione imprescindibile per continuare positivamente questa esperienza”. E dire che il Crocetta quater nasceva proprio con quell’obiettivo: la svolta, da far passare attraverso i buoni rapporti col governo Renzi, soprattutto sul piano dei conti. Ma il Pd di Sicilia è senza pace.

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