GIARRE – Sul futuro della gestione del servizio di raccolta dei rifiuti nei 14 comuni del comprensorio ionico etneo, come era prevedibile, si è innalzato il livello dello scontro tra l’Aimeri e la Joniambiente. Dopo giorni di silenzio l’azienda milanese, bersaglio di dure critiche da parte della società d’ambito, attraverso una nota interviene sul procedimento di risoluzione del contratto d’appalto. L’Aimeri sottolinea come la Joniambiente non abbia rispettato gli impegni assunti in Prefettura. “Il primo giugno – si legge nella nota – l’azienda avrebbe dovuto introitare le fatture relative ai servizi resi durante il mese di marzo, ma ad oggi non risulta ancora saldata nessuna delle fatture di febbraio. Aimeri, tuttavia, ha proceduto al pagamento delle retribuzioni relative al mese di marzo, nonostante tale fattispecie dovesse essere sostanzialmente supportata dal saldo (ancora non verificatosi) relativo al mese di gennaio 2013”.
Ma c’è di più. Secondo i vertici dell’azienda milanese la Joniambiente avrebbe trattenuto delle somme in cassa. “L’Ato – si legge ancora nella nota – pur dichiarando di avere nella propria disponibilità alcune somme, ha manifestato l’intenzione di non trasferirle all’Aimeri invocando ancora una volta il principio della scadenza delle fatture pari a 6 mesi”. Una situazione che avrebbe messo in gravi difficoltà finanziarie la ditta. Ma l’Aimeri non ci sta ad essere estromessa dal servizio e dopo aver annunciato opposizione per vie legali alla rescissione del contratto, lancia infine una proposta: il pagamento diretto all’Aimeri da parte dei 14 comuni senza il passaggio dei flussi di denaro dall’Ato. “Tale percorso – secondo l’azienda – consentirebbe a tutti i soggetti interessati, ma principalmente ai Comuni, di avere certezza dell’introito da parte dell’Aimeri (sempre con scadenza a 60 gg delle proprie fatture) mettendo cosi nelle condizioni di pagare puntualmente le retribuzioni a tutti i propri lavoratori” .
Non si fa attendere la risposta di Francesco Rubbino, rappresentante del collegio dei liquidatori della Joniambiente. “E’ l’azione disperata – dichiara Rubbino – di chi tenta di salvarsi. L’Aimeri non ha alcun titolo per chiedere nulla perché non ha alcun rapporto con i comuni”. Pur ammettendo i debiti nei confronti della società Rubbino risponde: “L’Aimeri è comunque in difetto perché secondo quanto previsto dal capitolato d’appalto avrebbe dovuto anticipare 4 mesi senza interessi e 6 mesi con gli interessi”. Ma questo sarebbe solo uno dei motivi alla base della rescissione del contratto. “E’ sotto gli occhi di tutti – prosegue Francesco Rubbino – la mancata pulizia nei 14 comuni. Per non parlare del lavaggio dei cassonetti e dello spazzamento delle strade, due servizi previsti e quasi mai effettuati. Abbiamo già contestato in passato il pagamento di oltre 300mila euro alla società per la mancanza di spazzatrici. Il capitolato ne prevede quindici, in realtà ce ne sono al massimo due”.
Del futuro del servizio si parlerà domani mattina nel corso dell’incontro in programma nella sede della Joniambiente a Giarre tra i sindaci, le rappresentanze sindacali e i vertici della società d’ambito. Due le soluzioni sul tappeto: restituzione del servizio ai comuni o gestione della Joniambiente fino allo scioglimento degli Ato, previsto entro il 30 settembre.